BOLOGNA – Il 10 gennaio 2021 avrebbe dovuto chiudere la mostra “La Riscoperta di un Capolavoro”, dedicata alla ricomposizione del Polittico Griffoni di Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti, capolavoro rinascimentale perduto e riportato a Bologna, a Palazzo Fava, a 300 anni dal suo smembramento. L’esposizione ricompone l’opera in 16 tavole normalmente divise in nove musei (National Gallery di Londra, Pinacoteca di Brera di Milano, Louvre di Parigi, National Gallery of Art di Washington, Collezione Cagnola di Gazzada, Musei Vaticani, Pinacoteca Nazionale di Ferrara, Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam e la Collezione Vittorio Cini di Venezia). I Musei internazionali prestatori hanno però concesso la proroga dei prestiti. Quindi Genus Bononiae. Musei nella Città annuncia che le tavole non ripartiranno alla volta dei musei proprietari, visto che i prestiti sono stati rinnovati fino al 15 febbraio prossimo.
Si attende dunque di conoscere a livello nazionale le sorti della riapertura dei musei – per i quali è nell’aria una possibile ripresa delle attività per il 16 gennaio – e, a livello regionale, di capire in quale fascia di rischio verrà valutata la Regione Emilia-Romagna.
Fabio Roversi-Monaco, Presidente di Genus Bononiae, afferma: “Quello che potrebbe sembrare un paradosso, la proroga di una mostra chiusa, diventa un gesto di fiducia incondizionata da parte dei Musei prestatori nei confronti di un progetto che ha consentito di riaccendere i riflettori sulla centralità della città di Bologna nel panorama dell’arte Rinascimentale. Significa inoltre, da parte del museo, un messaggio di ostinata volontà di riportare al centro della discussione politica il ruolo fondamentale della cultura, di cui gli spazi museali si fanno custodi e interpreti. È assodato oramai che i musei possano essere fruiti in sicurezza, ma le riaperture restano vincolate a indici di contagio più generali e territoriali. Fino all’ultimo vogliamo tentare di dare al pubblico l’opportunità di godere di quest’opera straordinaria, visitando una mostra che all’unanimità è stata definita irripetibile. È in questo senso che rivolgo un appello alle istituzioni, locali e nazionali, alle quali chiedo una concessione speciale, come speciale e irripetibile è questa operazione: 30 giorni di apertura, in totale sicurezza, con numeri contingentati e visite su appuntamento”- conclude Roversi-Monaco.