FIRENZE – “Outdoor” è la singolare iniziativa ideata dal direttore artistico del Museo Novecento, Sergio Risaliti, che prevede l’esposizione di dipinti e sculture delle collezioni novecentesche all’interno di scuole, ospedali, carceri, istituti per anziani, biblioteche, aziende e case private. Lo scopo di questo progetto sperimentale è la valorizzazione delle collezioni civiche, anche al di fuori delle mura del museo, e la nascita di relazioni con altre istituzioni del territorio, mettendo al centro pubblici diversi in contesti quotidiani, talvolta anche molto lontani dalla dimensione museale.
Si può dire dunque in questo caso che le opere vanno letteralmente a trovare il loro pubblico. Di volta in volta le esposizioni saranno dedicate a una singola opera e saranno supportate dalla presenza di un mediatore che presenterà l’artista e il suo lavoro.
Descrivendo il progetto Risaliti ha spiegato: “Molte azioni sono necessarie per valorizzare e divulgare arte. La mediazione culturale all’interno di un museo è la prima tra queste. Abbiamo immaginato di creare un ulteriore collegamento tra le opere della collezione e il pubblico, invertendo la direzione. In questo caso sono le opere che raggiungono le persone nel loro habitat quotidiano. In primis i bambini e i ragazzi nelle scuole. Ci sposteremo, però, anche negli ospedali, nei luoghi di detenzione, nelle aziende e perfino nelle case private. Immaginate la sorpresa! Un quadro arriva in classe direttamente dal museo. Che emozione. Una famiglia ospita una scultura per una sera. L’azienda si ferma per un’ora per dedicarsi alla contemplazione di un’opera d’arte. Quale privilegio! Per un giorno essere custodi di un bene prezioso come l’arte. Una volta in classe faremo capire come si preserva nella sua cassa il dipinto. Saremo in compagnia di un restauratore in camice bianco per analizzare il manufatto con lenti speciali. Lo storico dell’arte che racconterà aneddoti sulla vita e illustrerà i significati riposti. Oltre al funzionario della sovrintendenza. Siamo convinti di collaborare alla crescita dell’amore per l’arte, senza cui parole come tutela e conservazione rischiano di rimbalzare a vuoto”.
Realizzato dall’Associazione Muse, in collaborazione con l’Assessorato all’Istruzione del Comune di Firenze, il progetto, inserito nel programma Chiavi della Città, ha preso il via mercoledì 14 novembre con l’istituto comprensivo Oltrarno. Gli studenti della Scuola Secondaria di primo grado hanno avuto la possibilità di assistere all’arrivo dell’opera, ”Natura morta con carpa e conchiglie e limoni nel paesaggio di Pomposa” di Filippo De Pisis, e alle operazioni di disimballaggio (apertura della cassa o di eventuali altre tipologie di imballo).
L’incontro ha visto la partecipazione di un restauratore, che ha fatto una breve analisi dell’opera a cui è seguita un’introduzione sul dipinto e sull’artista da parte del dipartimento di mediazione culturale dell’Associazione Muse.
Le prossime opere ad andare “in trasfert” nelle scuole fiorentine saranno “Albero viola e casa bianca” di Severo Pozzati e “Figure nello spazio” di Virgilio Guidi.