MILANO – La Fondazione Mudima di Milano ospita dal 1 giungo la personale di Sam Havadtoy, dal titolo Only remember the future, curata da Attila Nemes. Attraverso 40 opere, tra dipinti e sculture, l’esposizione ripercorre la produzione recente di uno degli artisti più interessanti e originali della scena newyorkese, tra gli anni Settanta e Ottanta, dove ebbe modo di frequentare personaggi del calibro di John Lennon, Yoko Ono – di cui divenne compagno, dopo la tragica scomparsa del musicista inglese – e di altre personalità quali Andy Warhol, Keith Haring, Jean-Michel Basquiat, Jasper Johns, Robert Rauschenberg, John Cage e molti altri.
La cifra espressiva più caratteristica del lavoro di Sam Havadtoy risiede nell’utilizzo del merletto, materiale insolito per l’arte contemporanea, ma il cui impiego trova riscontro nella memoria dei popoli dell’est Europa dove proprio il merletto intrecciava associazioni complesse con classe, religione, storia e moda.
Nella sua pratica artistica Havadtoy incolla frammenti di pizzo sulle sue tele; quindi, strato dopo strato li ricopre di colore, in modo che il gioco di vuoto e pieno che si crea, diventi l’elemento strutturale dell’immagine che ne risulta.
L’esposizione testimonia inoltre il forte legame di Havadtoy con l’Italia dove, a partire dal 2008, il suo lavoro subisce una decisa trasformazione, che si traduce in una tavolozza di colori fino ad allora sconosciuta. Invitato da amici a trasferirsi in una casa affacciata sul mar Mediterraneo, Havadtoy seppe cogliere le suggestioni che gli provenivano dal paesaggio circostante. La tecnica divisionista che caratterizzava la sua opera si arricchisce di una luminosità più gioiosa e serena. Anche dal punto di vista tematico, l’Italia è molto presente sia nelle pitture che nelle sculture. In mostra, infatti, si trovano molti dei suoi d’après, tratti da opere di Boccioni, di Modigliani, oltre che di Giorgio Morandi, uno dei maestri che più l’hanno influenzato, per il puro piacere della pittura e la ricorrente qualità dei suoi colori e soggetti.
Inoltre sarà una vera Fiat 500 d’epoca, decorata con la sua caratteristica tecnica a merletto, ad accogliere il visitatore alla mostra. Così come la scultura di Pinocchio concentra la sua attenzione su un personaggio di fantasia della letteratura italiana che ha saputo farsi conoscere ben oltre i confini della nazione.
Infine anche il luogo che ospita l’esposizione ha un significato simbolico per Havadtoy. È qui nel 2008 che tenne la sua prima personale italiana, nello stesso spazio in cui si sono alternati alcuni dei precursori modernisti quali Alan Kaprow, Marcel Duchamp e John Cage, e dove ebbe modo di conoscere lo storico dell’arte Arturo Schwarz che è diventato ben presto suo amico, mentore ed esegeta.
A Milano, ci sarà l’occasione per ammirare la serie inedita Doors. Sono porte dipinte, 14 come le stazioni della Via crucis, che simboleggiano i momenti di passaggio e di sofferenza che ogni uomo esperimenta lungo tutto il corso della sua vita.
La mostra visitabile fino all’8 luglio è accompagnata da un catalogo Fondazione Mudima edizioni.
Vademecum
SAM HAVADTOY. Only remember the future
Milano, Fondazione Mudima (via Tadino 26)
1 giugno – 8 luglio 2016
Inaugurazione: martedì 31 maggio, ore 18.30
Orari: lunedì-venerdì, 11.00-13.00; 15.00-19.00
Ingresso libero
Per informazioni: tel. 02.29409633; info@mudima.net