TRIESTE – Gli scavi archeologici effettuati nel centro di Cividale (Udine), città patrimonio Unesco, in piazza Garibaldi e piazza San Giovanni in Xenodochio, hanno portato alla luce alcune strutture murarie, attualmente scavate solo in maniera parziale, che possono essere riconducibili a un edificio di dimensioni notevoli, probabilmente una struttura pubblica, databile tra il VI-VII secolo.
Questi scavi si sono rivelati di notevole interesse, hanno infatti permesso di individuare elementi importanti per ricostruire la storia della città in un momento particolarmente complesso, ovvero il passaggio dall’epoca romana a quella altomedievale. Per tale motivo la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Fvg ha avanzato al Mibact la richiesta di un finanziamento urgente per realizzare un ampliamento dei lavori.
Le indagini archeologiche sono state avviate agli inizi dell’anno in occasione di opere di riqualificazione viaria del Comune.
L’area interessata dagli scavi faceva parte dei possedimenti fiscali della Corte Regia, dove le fonti documentano l’esistenza di uno xenodochio (un ospizio per pellegrini) fatto erigere dall’élite longobarda nel corso dell’VIII secolo.
Attualmente il cantiere è stato sospeso in attesa del decreto ministeriale per il riavvio dei lavori, previsto per la fine di agosto.