FIRENZE – Prosegue il programma annunciato di restauri e manutenzioni da parte della Galleria dell’Accademia. Questa volta ad essere sottoposto a un intervento di restauro è la tavola di Giovanni Francesco da Rimini raffigurante San Vincenzo Ferrer.
L’opera è una tempera su tavola, provienente dal convento fiorentino di San Domenico nel Maglio, del ramo femminile dell’Ordine; secondo gli studi, si tratta di un ulteriore testimonianza di una sosta del pittore, Giovanni Francesco da Rimini, in terra toscana, e dovrebbe riferirsi ad un momento non molto successivo al 1455, data di canonizzazione del Santo.
Giovanni Francesco da Rimini, formatosi a Padova nella metà del XV secolo, risente dell’influenza della pittura tardo-gotica della scuola fiorentina, oltre che di quella padovana, con alcuni accenni a quella umbra. L’attribuzione a Giovanni Francesco da Rimini è stata espressa notando alcuni elementi di contatto con l’ambiente fiorentino degli anni ’50 e ’60. In base agli studi fatti ne viene posta l’esecuzione intorno al 1455, ipotizzando quindi un soggiorno dell’artista a Firenze. Di lui si conoscono due opere firmate e datate: la Madonna in trono col Bambino (1459), conservata nella Basilica di San Domenico a Bologna, e la Madonna con due santi e il Bambino (1461), oggi alla National Gallery di Londra.
L’intervento, affidato ad un restauratore esterno specializzato, si concentrerà su una pulitura calibrata della superficie dipinta ad oggi offuscata da uno strato superficiale di depositi e vecchi ritocchi pittorici, in particolar modo nella predella, ove sono rappresentate scene della vita del Santo. Anche la cornice perimetrale, soprattutto nella parte inferiore, è caratterizzata da un compatto ed evidente deposito. In corso d’opera verrà, inoltre, valutata la necessità o meno di intervenire sul supporto ligneo per il quale è stato interpellato un esperto del settore.
“Sono settimane molto concitate per la Galleria dell’Accademia – dichiara il direttore Cecilie Hollberg – In questo periodo, con il personale del museo abbiamo avuto la possibilità di esaminare queste opere così delicate, sottoporle ad un attento studio, individuare gli interventi necessari per restituire loro tutta l’originale preziosità. Dopo la grande pala con la Resurrezione di Raffaellino Del Garbo, è la volta di una tavola molto particolare con il santo domenicano San Vincenzo Ferrer per la quale si prospettava già da tempo un restauro molto leggero, nel pieno rispetto dell’antica patina che la caratterizza”.