FIRENZE – Il 22 maggio è stato presentato agli Uffizi il restauro del monumentale cratere marmoreo neoattico, conosciuto come il Vaso Medici, uno dei capolavori più celebri dell’arte classica.
Appartenente alla collezione di antichità della Villa Medici di Roma, il manufatto giunse a Firenze nel 1780. Alto 1,73, compreso il piedi di appoggio, per un diametro di 1,35, presenta una forma a campana sulla cui superficie corre uno stupefacente fregio, accompagnato da decori riproducenti foglie di acanto e baccellature, dove si narra – probabilmente – il convegno degli ateniesi a Delfi prima della guerra di Troia. All’episodio principale si accompagnano la modellatura delle teste di due satiri e di una presunta Ifigenia accucciata vicino alla statua di Artemide. Fra gli oltre sessanta crateri marmorei di bottega neo attica giunti sino a noi, il vaso Medici spicca per essere l’unico a presentare un fregio figurato che non sia di soggetto dionisiaco. Il complesso tema decorativo tuttavia doveva essere decodificabile solo a una ristretta cerchia di amici del suo proprietario.
Il vaso, giunto in Galleria nel 1780, fu uno degli orgogli archeologici medicei, ampiamente riprodotto in stampe e copie realizzate in altri materiali.
Frutto dell’assemblaggio di importanti frammenti provenienti dallo scavo, il vaso è stato restaurato più volte in diverse epoche, fino a giungere all’attuale progetto, finanziato dai Friends of Florence e realizzato da Daniela Manna sotto la guida dell’archeologo Fabrizio Paolucci, grazie al quale ha riacquistato una maggiore uniformità e leggibilità superficiale. Il restauro ha permesso, inoltre, di evidenziare alcune tracce di colore oro, azzurro e rosso, a conferma della tendenza al decoro pittorico anche sulla statuaria e su altri preziosi manufatti marmorei.
Il rilievo 3D, effettuato da Fabrizio Ungaro come testo utile all’indagine preliminare al restauro, ha poi permesso di meglio comprendere la stratificazione degli interventi avvenuti nelle diverse epoche e distinguere precisamente i frammenti originali da quelli frutto di modellazione successiva. L’indagine ha reso oggi possibile affermare che il 90% del materiale di cui il vaso è composto risale al periodo neoattico di produzione.
Eike Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi ha dichiarato: “Il Vaso Medici, da secoli ammirato , disegnato e analizzato dagli studiosi e appassionati dell’arte antica, è diventato più leggibile grazie al restauro, e le indagini eseguite in questa occasione hanno contribuito in maniera sostanziale alla conoscenza e valorizzazione dell’opera”.
Simonetta Brandolini d’Adda, Presidente dei Friends of Florence ha sottolineato: “Il restauro del Vaso Medici è un progetto che ci ha regalato grande soddisfazione perché il lavoro che abbiamo sostenuto ha permesso di studiare l’opera e scoprire nuove e soprattutto preziose informazioni sulla sua storia nel corso dei secoli e sulle sue caratteristiche tecniche. Il progetto è stato candidato alla seconda edizione del Premio Friends of Florence Salone dell’Arte e del Restauro 2014 e siamo felici di aver trovato donatori affascinati dalla bellezza di quest’opera disposti a sostenerne il restauro in memoria di David Curtis. I Signori Babcox, Richman e Schroeder già benefattori di tantissimi progetti di Friends of Florence, hanno voluto dedicare questa iniziativa al ricordo di un carissimo amico che è venuto a mancare a Firenze.”
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