TORINO – L’opera anticonformista e trasgressiva di Carol Rama, scomparsa lo scorso anno all’età di 97 anni, è protagonista di una mostra alla GAM di Torino, sua città natale. La passione secondo Carol Rama è stata inaugurata l’11 ottobre e dal 12 è aperta al pubblico fino al 5 febbraio 2017. La mostra, curata da Teresa Grandas e Paul B. Preciado per il museo MACBA di Barcellona e realizzata in collaborazione con la GAM e altri tre musei europei, con una selezione di circa 200 opere ripercorre l’incessante sperimentazione di tecniche e l’inquietudine vitale dell’artista, attraverso i momenti più salienti della sua vita e carriera artistica.
Si parte dai primi acquerelli apertamente erotici ed espressionisti della serie Appassionata negli anni Trenta e Quaranta, per proseguire con i collage/bricolage tattili degli anni Sessanta e Settanta in cui composizioni di materiali inquietanti, come siringhe, piccoli occhi in vetro o camere d’aria in gomma, sembrano guardare lo spettatore da fondi pittorici informali e magmatici. Il percorso si conclude con i lavori e le incisioni che l’artista realizza dagli anni Ottanta, dove appaiono corpi, dentiere, lingue, organi genitali, figure di animali e scarpe abitate da falli.
L’esposizione è indubbiamente testimonianza di una esistenza tormentata, segnata da episodi familiari dolorosi, tra i quali le cure psichiatriche della madre e il probabile suicidio del padre. L’arte è infatti per l’artista, peraltro autodidatta, lo strumento per esorcizzare sofferenza e paure interiori. “Non ho avuto maestri pittori, il senso del peccato è il mio maestro. Il peccato è una trasgressione del pensiero”.
Nel 2003 Carol Rama ha ricevuto l’importante riconoscimento del Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia, giunto dopo quasi settant’anni di attività intensa.
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