TORINO – Con oltre 60 capolavori esposti, la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino rende omaggio a Giovanni Fattori (Livorno 1825 – Firenze 1908), uno dei maestri assoluti dell’Ottocento italiano.
La mostra, dal titolo “Fattori. Capolavori e aperture sul ‘900”, è suddivisa in nove sezioni e copre un ampio arco cronologico che dal 1854 giunge al 1894, dalla sperimentazione macchiaiola e da opere capitali degli anni Sessanta e Settanta fino alle tele dell’età matura, che ne rivelano lo sguardo acuto e innovatore, capace di aperture sull’imminente ’900.
Fattori e l’apprezzamento di Torino per la sua arte
Le curatrici del progetto, Virginia Bertone (Conservatore Capo della GAM)e Silvestra Bietoletti (Storica dell’arte, specialista di pittura toscana dell’Ottocento), affiancate dal Comitato scientifico composto da Cristina Acidini, Giuliano Matteucci e Fernando Mazzocca, hanno concepito un articolato progetto espositivo dove si succedono, secondo una scansione cronologica e tematica, le opere del maestro la cui vicenda artistica seppe incontrare, già nel corso dell’Ottocento, anche il gusto dei torinesi, come testimonia la presenza di Fattori alle mostre allestite in città – sia alle manifestazioni annuali della Società Promotrice di Belle Arti di Torino sia alle Esposizioni Nazionali – dalla primavera del 1863 e fino al 1902.
Tra i primi estimatori di Fattori è il torinese Marco Calderini, brillante allievo di Antonio Fontanesi e autorevole animatore della scena culturale cittadina, che entra in contatto con lui per l’acquisto di una cartella di litografie, a testimonianza di un vivo apprezzamento anche per la sua opera grafica.
Nel corso dei primi anni del Novecento, l’attenzione per l’opera di Fattori si intensifica sino a divenire il modello di un nuovo “ideale classico”: furono allora autorevoli collezionisti, come l’imprenditore Riccardo Gualino, ad arricchire le proprie raccolte con capolavori come il Ritratto della seconda moglie, conservato alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze e presente in mostra.
Nel 1930, anno in cui aveva assunto la direzione del Museo Civico di Torino, Vittorio Viale riuscì ad assicurare alle collezioni torinesi la preziosa tavola Gotine rosse, dipinto appartenuto alle collezioni fiorentine di Giovanni Malesci e poi di Mario Galli e oggi custodito alla GAM. E proprio la vicenda dell’acquisto di Gotine rosse offrirà lo spunto per sottolineare la fortuna di Fattori e di altri artisti toscani dell’Ottocento a Torino nel segno di Lionello Venturi.
Il percorso espositivo
In esposizione tele di grande formato, preziose tavolette e una selezione di acqueforti, che testimoniano la capacità di Fattori nell’interpretare in modo originale e innovativo tanto i temi delle grandi battaglie risorgimentali quanto i soggetti legati alla vita dei campi e al paesaggio rurale acui seppe infondere,analogamente ai ritratti, nuova dignità e solennità.
A conclusione del percorso espositivo sono presentatealcune opere emblematiche di allievi di Fattori e di artisti influenzati dalla suggestione della sua pittura – Plinio Nomellini, Oscar Ghiglia, Amedeo Modigliani, Lorenzo Viani, Carlo Carrà, Giorgio Morandi – a testimonianza della lezione che il maestro livornese seppe stimolare nella pittura italiana del Novecento.
Ad arricchire la mostra anche un suggestivo video che racconta i luoghi, le vicende umane e le relazioni artistiche che hanno accompagnato la vita del maestro attraverso le parole dello stesso Fattori, desunte da lettere e documenti d’epoca. Un viaggio nel viaggio, che vuole avvicinare il visitatore all’artista livornese la cui indole fu schiva eppure così carismatica da influenzare future generazioni di artisti.
Vademecum
GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea,
Via Magenta, 31 Torino
Dal 14 ottobre 2021 al 20 marzo 2022
ORARI Da martedì a domenica: 10.00 – 18.00 Giovedì 13.00 – 21.00 Lunedì chiuso Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura
BIGLIETTI
Intero € 13,00 | Ridotto € 11,00
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