ROMA – L’autunno 2020 si prospetta ricco di proposte espositive che coinvolgeranno le città di Pienza, Mamiano di Traversetolo, Torino, Rovigo, Padova, Parma, Ravenna, Cremona, Abano Terme, Montevarchi, Treviso…
Il 29 agosto, a fare da apripista, sarà Pienza, dove a Palazzo Piccolomini prenderà il via la raffinata mostra “Mio vanto, mio patrimonio”. L’arte del ‘900 nella visione di Leone Piccioni”, occasione per ammirare la straordinaria collezione d’arte di Leone Piccioni, da Afro Basaldella ad Alberto Burri, da Carlo Carrà a Lucio Fontana, e molti altri ancora.
La Fondazione Magnani Rocca a Mamiano di Traversetolo, nel parmense, presenterà “L’Ultimo Romantico. Luigi Magnani il signore della Villa dei Capolavori “, dal 12 settembre 2020 al 13 dicembre 2020. La villa è stata meta dei maggiori artisti e intellettuali. Qui Luigi Magnani, l’Ultimo Romantico, è riuscito a riunire opere fondamentali di Durer, Rembrandt, Canova, Van Dick, Rubens, Goya, Tiziano, Cezanne… Ma anche il meglio del contemporaneo, a cominciare da Morandi che qui aveva uil suo buen-retiro.
Ravenna si appresta invece a celebrare Dante: si inizia l’11 settembre con la mostra che ricorderà il VI centenario dantesco del 1921. Alla Biblioteca Classense “Inclusa est flamma. Ravenna 1921: il Secentenario della morte di Dante” esporrà libri, manifesti, fotografie, dipinti, manoscritti e numerosi oggetti d’arte conferiti come omaggio a Dante e alla città “ultimo rifugio” del poeta oltre al manifesto del VI centenario realizzato dall’artista Galileo Chini e i celebri sacchi contenenti foglie di alloro donati da Gabriele D’Annunzio alla Tomba di Dante con i disegni di Adolfo De Carolis.
Dal 17 settembre all’8 dicembre, a Torino, a Camera – Centro Italiano per la Fotografia, la mostra “Paolo Ventura. Carousel” propone un percorso all’interno dell’eclettica carriera di Paolo Ventura (Milano, 1968), uno degli artisti italiani più riconosciuti e apprezzati in Italia e all’estero.
Doppio appuntamento invece a Rovigo, dal 18 settembre 2020 al 17 gennaio 2021. Palazzo Roverella ospiterà “Marc Chagall anche la mia Russia mi amerà”, una mostra importante, di preciso impianto museale, che non intende raccontare “di tutto un po’” ma sceglie un tema preciso e lo approfondisce attraverso una selezione di capolavori imprescindibili. Nel rinascimentale Palazzo Roncale (e con il medesimo biglietto della attigua mostra su Chagall) si potrà entrare nel mito de “La Quercia di Dante” e ammirare le “Visioni dell’Inferno” di tre grandi artisti internazionali: Gustave Dorè, Robert Rauschemberg e Brigitte Brand, ciascuno dei quali impegnato, con la sensibilità del proprio tempo, ad interpretare la prima Cantica dantesca.
Compie undici anni il Festival della Fotografia Etica di Lodi, che quest’anno è pronto a rinnovarsi. “Sguardi sul nuovo mondo” è, non a caso, il sottotitolo della prossima edizione in programma dal 26 settembre al 25 ottobre 2020. Lo spazio World Report Award, che ospita le mostre del concorso internazionale del Festival, rimane un pilastro portante della manifestazione. Oltre alle consuete categorie Master Award, Spotlight Award, Single Shot Award, Short Story Award e Student Award, quest’anno il premio si arricchisce della sezione Madre Terra Award, che diventerà anche lo spazio tematico del Festival. Il resto delle mostre rimangono permeate dalla visione di temi importanti: la cronaca, appuntamento con i fatti e le storie più importanti dell’ultimo anno; lo Spazio approfondimento, con il reportage relativo a un long term project; lo Spazio no-profit, che dà voce alle organizzazioni umanitarie e ai loro progetti.
A Padova, al San Gaetano, è protagonista “Van Gogh. I colori della vita”, dal 10 ottobre 2020 all’11 aprile 2021. Questa si può tranquillamente definire come la mostra dei capolavori. Riunisce infatti ben 78 opere dell’olandese più una decina di opere di altri grandi artisti, con prestiti di assoluta eccezione da decine di musei ed in particolarissimo modo dal Van Gogh Museum di Amsterdam e dal Kröller-Müller Museum di Otterlo, vale a dire i templi del culto di Van Gogh. È la mostra che rappresenta il traguardo dei 25 anni di attività di Linea d’ombra e del suo fondatore.
Alla Pilotta di Parma arriva invece “L’Ottocento e il mito di Correggio” (dal 3 ottobre 2020 – 03 Ottobre 2021). Alla Nuova Pilotta, intorno ai quattro capolavori del Correggio – La Madonna con la scodella e la Madonna di San Girolamo più le due tele provenienti dalla Cappella del Bono – che con il Secondo Trattato di Parigi nel 1815 vennero restituiti a Parma dal Louvre, la mostra presenta anche il meglio della produzione ottocentesca del Ducato, nell’epoca in cui questo Correggio “secolarizzato” diventa l’eroe della pittura nazionale parmigiana negli antichi saloni dell’Accademia.
La Pinacoteca Ala Ponzone di Cremona ospita “Orazio Gentileschi. La fuga in Egitto e altre storie” (dal 10 ottobre 2020 al 31 gennaio 2021), mostra rinviata dalla scorsa primavera a causa della pandemia Covid-19. Un’occasione imperdibile per ammirare, per la prima volta affiancate, le due tele di Orazio Gentileschi praticamente eguali, dedicate al racconto del “Riposo durante la fuga in Egitto”. Due versioni che Cremona, per la prima volta, riesce a porre a confronto. E, intorno ad esse, una altissima selezione di altri dipinti e sculture di diversi grandi Maestri, per “raccontare” la popolare “Fuga” da Erode, tramandata dal solo Vangelo di Matteo ma protagonista dei Vangeli apocrifi.
“6/900. Da Magnasco a Fontana. Dialogo tra Collezioni” è la mostra ospitata ad Abano Terme, nel Museo Villa Bassi Rathgeb, dal 17 ottobre 2020 al 5 aprile 2021. Magnasco vis à vis con Fontana, Moretto da Brescia con De Chirico, Baschenis e Van Beyeren con Soffici, Severini, Melotti, Guttuso, Parmiggiani o Dorazio, de Pisis, Morlotti, Savinio…
Montevarchi celebra Ottone Rosai (Firenze 1895 – Ivrea 1957) con una ricca monografica che si potrà ammirare, dal 25 ottobre 2020 al 31 gennaio 2021, in Palazzo del Podestà. In essa, per la prima volta, compare in pubblico la decina di capolavori assoluti di Rosai degli anni Venti e Trenta, tutti provenienti da una raccolta privata romana, già presenti alla mostra di Palazzo Ferroni, a Firenze, nel 1932, e documentati nel primo volume del Catalogo Generale. Accanto ad essi, le eccellenze più note di un periodo – quello fra le due guerre (1918-1939) – che rappresenta l’aristocrazia della pittura e del disegno di Rosai.
Al Pala Alpitour di Torino, dal 5 all’8 novembre, l’ottavo anno di Flashback: una fiera d’arte che è al tempo stesso un progetto culturale attivo sul territorio tutto l’anno perché “l’arte è tutta contemporanea”. Un’edizione che ha come tema la dimensione ludica dell’uomo, alla quale, in ogni cultura, è stata riconosciuta una valenza sacra.
A Treviso, dal 6 novembre due grandi eventi in concomitanza: l’apertura della nuova e innovativa sede del Museo Nazionale della Collezione Salce, nell’ex Chiesa di Santa Margherita, e la mostra che inaugurerà questo nuovo spazio fortemente immersivo: “Renato Casaro e il cinema”. L’ampia rassegna su Casaro, l’ultimo dei grandi cartellonisti del cinema (suoi i manifesti de Il nome della rosa, de L’ultimo imperatore, Il tè nel deserto o Balla con i lupi), sarà ospitata da tre sedi trevigiane. Il nuovo Museo Salce, innanzitutto, insieme alla seconda sede dello stesso Museo, nel complesso del San Gaetano, e al Museo Civico di Santa Caterina.