FIRENZE – Si intitola “Henry Moore. Il disegno dello scultore” la mostra ospitata dal 18 gennaio, al 18 luglio 2021 al Museo Novecento di Firenze. Henry Moore (1898-1986), a quasi cinquant’anni dalla memorabile mostra al Forte di Belvedere, torna protagonista a Firenze, con una corposa selezione di disegni, circa settanta, assieme a grafiche e sculture.
Con questa rassegna si accende un faro sulla produzione grafica di questo protagonista della scultura contemporanea, che nel corso della sua intensa attività ha avuto modo di confrontarsi non solo con la scultura primitivista ed extraeuropea e con le sperimentazioni formali e linguistiche delle avanguardie storiche – su tutte, le esperienze di Brancusi e Picasso -, ma anche con la tradizione della grande arte italiana dei secoli precedenti, in particolare con quella dei maestri attivi a Firenze e in Toscana, i grandi artefici dell’umanesimo in arte.
La mostra rinsalda il forte legame di Moore con il territorio, che tuttora ospita opere monumentali dell’artista e che ha accolto, oltre all’importante esposizione del 1972, una mostra nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio nel 1987. Firenze ha inoltre rappresentato un momento saliente e forse cruciale nella formazione del genio artistico dello scultore inglese, giunto in città per la prima volta nel 1925, durante il suo primo viaggio di studio in Italia, realizzato grazie ad una borsa di studio messa a disposizione dalla Royal College of Art. Fu quella l’occasione per ammirare e osservare le creazioni dei grandi maestri del passato, tra cui Giotto, Donatello, Masaccio e Michelangelo.
“Essere giunti dopo due anni d impegnativa ricerca a creare una collaborazione scientifica con la prestigiosa Henry Moore Foundation per riportare a Firenze le opere del maestro, circa cinquant’anni dopo la mostra epocale al Forte di Belvedere, è motivo di vanto e di immensa soddisfazione”. Ha spiegato Sergio Risaliti, aggiungendo che la mostra “vuole essere un dono alla città che ha sofferto una crisi pandemica drammatica e che sta uscendo a fatica ma con coraggio e orgoglio da questa situazione così difficile. La presenza in questo momento storico delle opere di Henry Moore a Firenze è anche un richiamo alla forza dell’arte nelle massime difficoltà umane e sociali. Moore è stato un faro artistico nei giorni più bui della storia europea e le sue opere ne sono una testimonianza”.
Come evento collaterale, il Museo Novecento ospiterà fino al 30 maggio nelle sale al secondo piano, attigue alla raccolta di Alberto Della Ragione, la mostra “Henry Moore in Toscana” che presenta una serie di opere provenienti da collezioni private che testimoniano, insieme a documenti e fotografie, l’intensa relazione artistica e affettiva che legò lo scultore alla città di Firenze e alla Toscana.