UDINE – “Magnifici ritorni. Tesori aquileiesi dal Kunsthistorisches Museum” è la mostra che dall’8 giugno al 20 ottobre 2019 riporta, a distanza di quasi 200 anni, negli spazi del Museo Archeologico Nazionale 110 reperti archeologici restituiti dal ricco sottosuolo aquileiese, attualmente custoditi nella collezione permanente del Museo austriaco.
Una sorta di viaggio nel tempo che ci trasporta nell’Aquileia di 2200 anni fa ma anche nell’Aquileia dell’Ottocento, quando la città era parte dell’Impero asburgico e le raccolte viennesi rappresentavano l’alternativa istituzionale al collezionismo privato delle famiglie locali e alla dispersione del materiale sul mercato antiquario.
Un’occasione per presentare, in alcuni casi per la prima volta, alcuni dei capolavori della città adriatica all’interno del contesto storico per i quali furono creati e nel quale furono utilizzati.
Il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, presentando la mostra, l’ha definita “un evento di valenza geopolitica”. Fedriga ha infatti sottolineato: “con questa esposizione Aquileia torna a proporsi come terra di dialogo e incontro, punto di riferimento della Mitteleuropa di cui il Friuli Venezia Giulia è il cuore”.
Per il presidente della Fondazione Aquileia, Antonio Zanardi Landi, “non è mai facile riportare opere d’arte importanti nei luoghi di provenienza, per il sottinteso, ma sempre presente, timore che nella coscienza del pubblico e nel dibattito che sempre segue una grande mostra si insinui il concetto di spoliazione, di ‘portato via’. L’apertura e lo spirito di collaborazione di tutti i responsabili del Kunsthistorisches e il risalto che ai reperti aquileiesi viene dato nelle sale espositive viennesi – ha continuato – ci fanno capire invece che il rapporto Vienna-Aquileia è davvero molto positivo, e che, in realtà, in quella sede Aquileia ha una sorta di ‘succursale austriaca’ oltre che una vetrina con un’eccezionale capacità di richiamo e di illustrazione di quella che fu la grande città romana”.
Tra i preziosi pezzi in mostra spicca il rilievo marmoreo con la rappresentazione di Mitra Tauroctono, con il berretto frigio, il serpente, lo scorpione e l’uccisione del toro sacro, che riporta agli antichi culti che hanno segnato la storia dell’umanità, giunti ad Aquileia dopo un lungo viaggio da Oriente, dall’India e dalla Persia dove il culto a lui dedicato, misterico ed iniziatico, era nato secoli prima.
“Il rilievo del Mitra – spiega Marta Novello, direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia – inizialmente promesso al Museo Archeologico al momento del suo rinvenimento nel 1888, fu poi regalato all’imperatore Francesco Giuseppe. All’interno delle sale del museo aquileiese ne rimase un calco in gesso, che ancora oggi rappresenta un chiaro richiamo all’indissolubile fil rouge che pone in relazione le due collezioni museali, nate a pochi anni di distanza fra loro, l’una – con il nome di Kunsthistorisches Hofmuseum – nel 1891, l’altra – con il nome di Imperial Regio Museo dello Stato – nel 1882, per diretta iniziativa dell’Imperatore Francesco Giuseppe quale chiara espressione della politica culturale dell’Impero austro-ungarico e di quel lungo processo che nel corso del XIX secolo portò, in Europa, alla maturazione della moderna concezione del museo quale bene dello Stato al servizio dei cittadini”.
In esposizione, dopo il restauro, reso possibile grazie al sostegno della Fondazione Aquileia, c’è anche la Venere di Aquileia. La scultura richiama la Venere Marina e deriva da un’elaborazione ellenistica di II secolo a.C. della famosissima Afrodite Cnidia di Prassitele, opera di IV secolo a.C., che per la prima volta rappresentava la divinità completamente nuda. La scultura aquileiese doveva essere originariamente collocata in un luogo pubblico di grande visibilità, forse il teatro e le terme della città.
Nel percorso espositivo spicca un rilievo frammentario in marmo bianco di cospicue dimensioni, che rappresenta una scena di sacrificio rituale di un toro dinnanzi a un altare. Sul frammento, databile alla fine del I secolo d.C., sono rappresentati tutti i momenti salienti di un sacrificio alle divinità da parte di due personaggi, forse i magistrati della colonia o alcuni membri della famiglia imperiale.
Da segnalare anche al statua di aquila a tutto tondo, databile al II d.C. Non mancano poi gemme, monete, bronzi, tra cui la raffinatissima gemma verde con un ritratto femminile dalla complessa acconciatura ispirata dalle mode in voga tra le principesse della famiglia imperiale, o la pasta vitrea con la raffigurazione del Circo Massimo di Roma ora montata su un elemento moderno in argento.
“Si tratta di reperti che sono nel cuore e nella memoria di molti aquileiesi – ha evidenziato il neo sindaco di Aquileia Emanuele Zorino – e la mostra sarà l’occasione per ritrovare la storia comune e riscoprire un sodalizio che dura da molti anni”.
Vademecum
Magnifici Ritorni. Tesori aquileiesi dal Kunsthistorisches Museum di Vienna
Dal 08 Giugno 2019 al 20 Ottobre 2019
Aquileia, Museo Archeologico Nazionale di Aquileia
via Roma 1
Orari: dal martedì alla domenica 10-19, la biglietteria chiude un’ora prima (lunedì chiuso)
Enti promotori:
Fondazione Aquileia
Polo Museale del Friuli Venezia Giulia
Kunsthistorisches Museum di Vienna; Con il patrocinio del Comune di Aquileia
Biglietti: € 10 (ingresso Museo Archeologico Nazionale + mostra); € 16 (Biglietto UNICO comprensivo di ingresso Museo Archeologico Nazionale, mostra, Basilica, cripte, campanile, battistero e domus e palazzo episcopale).
Ingresso gratuito fino ai 18 anni e per le categorie previste dal MIBAC Ingresso libero per tutti: 15 giugno, 12 luglio, 3 agosto, 20 settembre, 4 ottobre, 13 ottobre per i gruppi si richiede la prenotazione all’indirizzo mail museoaquileiadidattica@beniculturali.it o al numero 043191035
www.fondazioneaquileia.it