GENT – Nel 2020 si celebra Jan Van Eyck. Sono tanti gli appuntamenti nelle Fiandre che omaggiano il pittore fiammingo e la sua rivoluzionaria arte, ma anche quel periodo d’oro che è conosciuto come Rinascimento Fiammingo.
Al centro del progetto Flemish Masters 2018-2020, che ha celebrato Rubens nel 2018 e Bruegel nel 2019, c’è il capolavoro assoluto di Van Eyck, il Polittico dell’Agnello Mistico. Gent è sicuramente la padrona di casa indiscussa dell’anno di Van Eyck, con la grande mostra Van Eyck An Optical Revolution, a cura di Till-Holger Borchert, Jan Dumolyn e Maximiliaan Martens, con il coordinamento di Johan De Smet, ospitata al Museo di Belle Arti, che promette di offrire al visitatore un’esperienza unica. Saranno presentate al pubblico circa dieci opere dello stesso artista e un centinaio di altre opere dell’epoca, come pure copie del XV e del XVI secolo dei dipinti di van Eyck, il cui originale è scomparso nel corso dei secoli. Molte delle opere provengono da prestiti di prestigiose istituzioni internazionali come i Musei Vaticani o la Galleria Doria Pamhilj di Roma, il Prado e il Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, la Gemäldegalerie di Berlino o il J. Paul Il Getty Museum di Los Angeles.
La mostra presenterà riuniti gli otto pannelli del Polittico dell’Agnello mistico, recentemente restaurati e in prestito dalla Cattedrale di San Bavone di Gent. Nell’ottobre del 2020 il capolavoro troverà una nuova ubicazione all’interno della Cattedrale, dove aprirà anche un nuovo Visitor Centre.
Ma anche le altre città d’arte fiamminghe celebreranno il pittore e il Rinascimento Fiammingo. In primis Bruges, città patrimonio Unesco, dove Jan Van Eyck si trasferì nel 1432 al seguito di Filippo il Buono di Borgogna, del quale era pittore ufficiale. Qui visse, morì e venne sepolto. Molti sono i luoghi del centro storico che lo ricordano ancora oggi: il Prinsenhof (all’epoca residenza della Casata di Borgogna), da cui partiva per le sue missioni diplomatiche, la Cattedrale di San Salvatore, con il coro da lui stesso progettato, fino ai resti della Sint-Donaaskathedraal sotto la piazza Burg, dove è sepolto. Ma la vera tappa imprescindibile sono i capolavori custoditi nel Museo Groeninge: Madonna del Canonico Van der Paele (1436) e Ritratto di Margherita van Eyck (1439). La sua influenza sui pittori a lui contemporanei, anche stranieri, fu fondamentale, incluso il suo concittadino Hans Memling, le cui opere si possono ammirare nel Sint-Janshospitaal – Memling Museum.
Saranno 3 le mostre temporanee legate al Maestro Fiammingo: Jan Van Eyck in Bruges (12 marzo -12 luglio, Groeninge Museum); Memling Now (4 aprile – 6 settembre, Sintjanshospitaal); Heaven in a nutshell (1 ottobre 2020 -1 febbario 2021, Groeninge Museum).
Tra il 1348 e il 1482 i Paesi Bassi furono governati dai Duchi di Borgogna che portarono un’incredibile prosperità economica nella regione. I duchi erano sovrani illuminati, amanti dell’arte, della musica e della letteratura e favorirono uno sviluppo culturale che fece segnare importanti progressi in Europa nel campo dell’arte e della scienza. Il casato borgognone non aveva una reggia fissa e tendeva a spostarsi tra le diverse città delle Fiandre. Bruges, Gent, Mechelen, Lovanio Bruxelles, portano oggi i segni di quell’epoca d’oro. Fu questo il periodo dei cosiddetti Primitivi Fiamminghi (Van Eyck, Memling, Bouts) e dei grandi maestri del sedicesimo secolo come Quinten Metsys e Pieter Bruegel, nonché dei grandi compositori della musica polifonica.
Mechelen, luogo privilegiato della corte borgognona, con il suo palazzo rinascimentale Hof van Busleyden, residenza dell’umanista e mecenate Hieronymus van Busleyden, oggi museo, mostra l’eredità di quel glorioso periodo in tutte le sue forme, dall’architettura alle opere esposte.
A Lovanio, città universitaria e di grande fermento intellettuale, dopo i lavori di restauro, riaprirà nel 2020 la Chiesa di San Pietro. Qui si potrà tornare ad ammirare L’Ultima Cena del “pittore del silenzio” Dieric Bouts. I visitatori potranno essere condotti, anche attraverso la realtà aumentata, alla scoperta della chiesa stessa e delle opere dei Primitivi Fiamminghi qui custodite.
Non in ultimo, anche nella capitale Bruxelles le tracce dell’eredità borgognona sono evidenti. Nel 2020 è in programma l’apertura del nuovo museo De Librije, nella cinquecentesca Nassau Chapel, all’interno della Royal Library (KRB). La splendida e ottimamente conservata collezione di manoscritti appartenente ai Duchi di Borgogna è considerata una delle eccellenze dell’arte della miniatura del nord Europa. I manoscritti, risalenti al XIV – XV secolo raccontano un’epoca di grande splendore e di talento artistico.