ROMA – ”Il decreto attuativo firmato nel pieno esercizio delle sue funzioni dal ministro dei Beni e delle attività culturali, Alberto Bonisoli, prevede che i musei restino autonomi“.
Lo comunica il Mibac in una nota, cercando di fare chiarezza rispetto alle notizie ”apparse erroneamente su alcuni organi di stampa”. “Il decreto attuativo del Regolamento di organizzazione del ministero per i Beni e le attività culturali, approvato in Consiglio dei ministri il 19 giugno 2019 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 7 agosto – spiega la nota – è un atto dovuto, in quanto volto alla regolamentazione dello stesso Dpcm che entra in vigore oggi”. Il Mibac sottolinea anche che i direttori mantengono la stessa capacità di spesa e gestionale.
“Il vertice della struttura rimane il Direttore del Museo – afferma il ministero – di norma scelto tramite procedura internazionale. Con la nuova disciplina, il museo mantiene inalterata la capacita’ gestionale e finanziaria. I direttori dei più grandi musei saranno affiancati da un dirigente amministrativo, individuato tramite interpello interno. I limiti di spesa non mutano. I musei autonomi – prosegue la nota del Mibac – possono continuare a indire gare d’appalto e stipulare contratti e portare a termine i contratti in essere. I direttori hanno il compito di predisporre il bilancio di previsione, dell’eventuale variazione e del conto consuntivo, previa acquisizione della relazione del Collegio dei revisori dei conti. L’approvazione dei documenti contabili, infine, continua ad avvenire a cura della Direzione Generale musei, su parere conforme della Direzione generale Bilancio. I Consigli di amministrazione che non hanno mai avuto le funzioni e le responsabilità tipiche di tali organi decadranno dal 1 ottobre 2019″.
Ad essere rafforzata è l’autonomia scientifica. I Consigli Scientifici saranno potenziati e integrati. Nei comitati scientifici entrerà un componente del Comune dove si trova il museo e un componente verrà nominato direttamente dal Direttore del museo.
“I cda dei musei – si legge – sono stati aboliti per semplificare, in quanto i loro pareri venivano comunque già approvati dalla direzione centrale. La ratio del decreto di riorganizzazione è dunque volta a razionalizzare e semplificare la gestione dei siti, ma non chiude all’autonomia dei medesimi. Proprio per questo il decreto di riorganizzazione nel definire all’articolo 29 quali istituti sono dotati di autonomia prevede espressamente la possibilità di crearne di nuovi con ulteriori decreti ministeriali da adottare in attuazione della riforma”. Bonisoli in diverse pubbliche occasioni ha affermato la volontà di istituirne di nuovi, a costo zero, come nel caso del Vittoriano. “Tutto questo rientra nel progetto più complessivo di migliorare l’efficienza dei musei che sono e rimarranno all’interno della gestione statale”.
Infine per quanto concerne il supporto finanziario ai musei più piccoli, il ministero annuncia che da quest’anno il fondo di riequilibrio del Mibac disporrà di almeno 10 milioni di euro in più. La percentuale delle risorse derivanti dalla vendita dei biglietti dei siti statali e destinata ai musei minori è stata aumentata di 5 punti percentuali, passando dal 20 al 25%.
Tale percentuale potrà essere maggiorata, d’intesa tra il Direttore Generale musei e il Direttore del museo per supportare i musei più piccoli. Riguardo il coinvolgimento dei privati nei musei non cambia nulla. Il decreto di riorganizzazione – sottolinea il ministero – non modifica quanto già previsto nel 2014 in materia di promozione di Fondazioni museali aperte alla partecipazione di soggetti pubblici e privati.