ROMA – È stata presentata a Roma presso Palazzo Barberini, dal Direttore aggiunto del Museo Nazionale del Prado, Andrés Úbeda, Miguel Ángel Fernández-Palacios, Ambasciatore di Spagna a Roma e Flaminia Gennari Santori, Direttrice delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, la grande mostra su Guido Reni, in programma dal 28 marzo al 9 luglio a Madrid, al Museo del Prado.
Il Museo madrileno prosegue, infatti, la sua indagine sulle opere della pittura italiana, ribadendo il suo rapporto privilegiato con il Bel Paese, attraverso prestiti di opere di Goya, El Greco, Raffaello, Dosso Dossi e Alonso Berruguete per le mostre in programma a Roma, Napoli e Milano.
Guido Reni “Il divino”
Guido Reni (1575-1642) portò l’arte pittorica di Bologna a un livello di perfezione mai raggiunto in precedenza.
Figlio di un musico, già nell’adolescenza s’incamminò verso la formazione come pittore. Guidato dagli stessi principî difesi dai Carracci, Reni ricevette l’appellativo di «divino» per il suo talento nella rappresentazione del sovrannaturale.
Tuttavia, egli non considerò mai questa sua capacità un dono innato, bensì il risultato del suo immane sforzo nella ricerca della bellezza, in cui il disegno e il colore si univano in armoniosa simbiosi.
Da Bologna, la fama di Guido giunse fino a Roma e di lì al resto d’Italia e a buona parte d’Europa. La Spagna fu partecipe della sua gloria e molte sue opere entrarono a far parte di diverse collezioni, mentre il Maestro assurgeva a modello per gli artisti ispani.
L’esposizione
La mostra del Prado, che riunirà oltre 90 opere provenienti da grandi musei internazionali, verrà inaugurata il prossimo 27 marzo.
Un’esposizione, a cura di David García Cueto, direttore del dipartimento Pittura italiana e francese fino al 1800 presso il Museo Nacional del Prado, intende offrire l’occasione di approfondire la conoscenza di Guido Reni, di avere una visione completa del suo percorso artistico e del suo contributo alla configurazione dell’universo estetico del barocco europeo , oltre ad analizzare l’attualità della sua eredità.
L’Italia, con 22 dipinti, è il Paese da cui proviene il maggior numero di opere, due delle quali prestate dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma: Salomè con la testa del Battista e la Maddalena penitente.
Tra i capolavori esposti ci sarà l’imponente Trionfo di Giobbe, proveniente dalla cattedrale di Nôtre-Dame di Parigi, la Circoncisione della chiesa di San Martino di Siena o La caduta dei Giganti dei Musei Civici di Pesaro (Palazzo Mosca).
E poi ancora l’Immacolata Concezione del Metropolitan Museum of Art di New York, che tanto influì su pittori spagnoli come Murillo; la Cleopatra della Royal Collection di Londra, L’unione del disegno e del colore del Museo del Louvre di Parigi, la Predica di san Giovanni Battista, di proprietà delle Madri agostiniane di Salamanca, il cui restauro ha consentito di confermarne la qualità e l’autore; l’inedito e assai rilevante Bacco e Arianna, proveniente da una collezione privata svizzera.
A questi e altri capolavori si uniranno le opere di proprietà del Museo del Prado, molte delle quali restaurate per l’occasione (a volte con risultati sorprendenti, come nel caso del San Sebastiano).
Da sottolineare, inoltre, la presenza di Ippomene e Atalanta, che per la prima volta potrà essere ammirato assieme alla versione di Capodimonte.
A completare la rassegna anche una selezione di disegni del Maestro, che consentirà di apprezzare la ricchezza e la bellezza del suo processo creativo.
Gli appuntamenti collaterali
In occasione della mostra, il Museo Nacional del Prado ha organizzato, per i giorni 15 e 16 giugno 2023, un incontro scientifico, dal titolo Guido Reni: nuevas investigaciones, in cui gli esperti sull’autore e i giovani ricercatori specializzati sulla sua figura presenteranno le ultime novità e le nuove scoperte sul grande maestro bolognese.
Il congresso internazionale sarà dedicato alla memoria del professor Charles Dempsey (1937-2022), autore di studi fondamentali sulla scuola bolognese.
Le conferenze
3 maggio
David García Cueto, MNP
Guido Reni e la sua opera nella Spagna del Siglo de Oro
10 maggio
Fernando Loffredo, Stony Brook University
Guido Reni e la scultura del suo tempo
17 maggio
Rafael Japón, Universidad Autónoma de Madrid
Il Guido Reni spagnolo: la ricezione della pittura italiana nello stile di Bartolomé Esteban Murillo
24 maggio
Gloria Antoni, Borsista BE-MNP
“In groppa ai giganti”: Guido Reni e l’arte del XVI secolo
31 maggio
Gonzalo Redín Michaus, Universidad de Alcalá
Museo Nacional del Prado. Sale A e B. Edificio Jerónimos
28 marzo – 9 luglio 2023
I biglietti sono disponibili su www.museodelprado.es