VENEZIA – Il Touring Club Italiano si dice “sorpreso dalla decisione del Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro di rimandare almeno fino ad aprile la riapertura dei musei civici, negando così la possibilità a chi potrebbe di aver accesso, in sicurezza e con tutte le precauzioni del caso, a un patrimonio culturale che non può essere pensato come riservato solo ai turisti e che attrae ogni anno più di due milioni di visitatori, di cui circa un quarto italiani”. E’ quanto si legge in una nota dell’Associazione.
Si tratta – spiega Franco Iseppi, presidente del Touring – di un atto che al di là delle ragioni pratiche di contenimento dei costi rischia di assumere una portata e un significato molto più ampio, proprio perché si tratta di Venezia, mandando un messaggio negativo al resto del Paese e al mondo secondo cui l’offerta di cultura è possibile solo se sostenuta da un turismo dei grandi numeri e non costituisce un valore da promuovere come tale”. “Per questo – prosegue Iseppi – chiediamo al Sindaco Brugnaro di tornare sulla sua decisione”.
Il Touring Club Italiano auspica “in questi tempi difficili, in cui giustamente la salute pubblica è la priorità del Paese, la riapertura dei musei a partire dalla seconda metà di gennaio”. “Si tratta – sottolinea ancora la nota – di un segnale importante, di un piccolo ma significativo passo verso una normalità di cui gli italiani hanno bisogno perché la cultura non è soltanto la componente, forse più nota, dell’offerta turistica del nostro Paese”.
L’associazione ricorda inoltre alcuni recenti dati della Commissione europea che confermano la centralità della cultura nella nostra società: “è un aspetto importante per gli italiani sia perché è fisicamente ‘vicina’ alle persone, che vivono in contesti in cui sono presenti segni tangibili della nostra storia o della nostra capacità creativa (siti, monumenti, musei, festival ecc.) ma anche perché in molti (il 44%) sono in qualche modo coinvolti direttamente in attività culturali, visitando regolarmente monumenti, facendo volontariato, donando denaro o approfondendo per diletto aspetti culturali specifici (danza, musica ecc.)”.
Infine, conclude il Touring “come ci ricorda la Convenzione di Faro, ratificata dall’Italia nei mesi scorsi, occorre dunque fare il possibile perché sia garantito e promosso l’accesso e la partecipazione di tutti alla cultura”.