MILANO – Nato dalla volontà di Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, e dei Consigli di Amministrazione delle Fondazioni di Triennale, grazie al sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Museo del Design Italiano è stato presentato oggi in quella che può considerarsi solo una prima fase, il progetto infatti è destinato ad ampliarsi.
“L’apertura del Museo del Design Italiano – spiega Stefano Boeri – rappresenta la prima fase di un progetto più ampio e a lungo termine, sostenuto dal Mibac e dagli altri soci di Triennale e concordato con ADI e Assolombarda, con cui Triennale sta costituendo un’associazione. L’obiettivo è sia l’arricchimento della nostra collezione attraverso politiche d’acquisizione mirate e nuove collaborazioni con archivi, aziende, scuole, università, musei, sia l’ampliamento in Triennale degli spazi destinati al Design, allo scopo di fare della nostra istituzione il più importante centro internazionale dedicato al Design italiano”.
Il Museo occupa lo spazio della curva al piano terra del Palazzo dell’Arte, su una superficie di circa 1.300 mq. Sono esposti circa 200 oggetti che raccontano la storia di trent’anni di sperimentazione radicale in cui nuovi materiali, nuove tecniche e nuovi codici estetici hanno rivoluzionato l’ordine prestabilito nella sfera domestica e nella società.
L’allestimento punta a dare il massimo risalto alle opere e fornisce approfondimenti sulla storia e il contesto in cui ogni oggetto è stato progettato, attraverso l’esposizione di materiali in gran parte inediti provenienti dagli Archivi della Triennale: fotografie, campagne pubblicitarie, packaging originali.
“L’ambizione del Museo del Design Italiano – racconta Joseph Grima – è quella di essere un luogo di ispirazione, secondo il senso più antico della parola museo. Dato che molto spesso il veicolo delle ispirazioni più intense e formative non sono gli oggetti inanimati, ma le voci delle persone che li hanno creati e la narrazione di dettagli apparentemente banali, che hanno determinato scelte di importanza fondamentale per la storia del design, abbiamo deciso di includere nel percorso alcune voci degli autori che hanno creato gli oggetti esposti, cui è stato chiesto di raccontare in maniera semplice e diretta la genesi delle loro creazioni e le condizioni culturali alle quali ogni oggetto rispondeva”.
Il Museo vanta un comitato scientifico che riunisce alcune delle figure di rilievo del mondo del design e dell’architettura italiani: Paola Antonelli, Mario Bellini, Andrea Branzi, Antonio Citterio, Michele De Lucchi, Piero Lissoni, Claudio Luti, Fabio Novembre, Patricia Urquiola.
Nelle prossime settimane verrà nominato da Triennale uno specifico comitato dedicato alle acquisizioni, che nei prossimi anni andranno ad arricchire la collezione permanente.
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