ROMA – Jean Arp (1887-1966), tra i maggiori protagonisti della storia dell’arte del Novecento, viene celebrato, dal 30 settembre 2016 al 15 gennaio 2017, attraverso un’ampia retrospettiva di 80 opere, a cura di Alberto Fiz, nelle Grandi Aule delle Terme di Diocleziano a Roma.
“La scelta di ospitare una tra le più ampie retrospettive finora proposte in Italia, dedicata all’artista francese, proprio all’interno delle maestose e solenni Terme di Diocleziano è un tributo alla fascinazione che su di lui hanno sempre esercitato le testimonianze dell’antichità” ha spiegato Francesco Prosperetti Soprintendente per il Colosseo e l’area archeologica centrale di Roma.
Arp è stato tra i fondatori del movimento Dada, nato a Zurigo nel 1916, di cui ricorre quest’anno il centenario, ed ha avuto un ruolo primario nell’ambito delle avanguardie, senza mai rinunciare alla propria individualità, come sottolinea il curatore Alberto Fiz.
L’artista si richiama per tutta la vita a DADA, fedele alle sue idee e ai suoi valori radicali. L’arte per Arp è infatti uno strumento sovversivo per trasformare la vita, combattere la follia degli uomini e riconciliarli con l’ordine naturale. Per le sue opere utilizza i materiali elementari più disparati, alla ricerca di un’arte concreta, che non riproduca la natura, ma che piuttosto la sostituisca, creando forme originarie, primarie. “Un quadro o una scultura che non hanno avuto l’oggetto per modello sono concreti e sensuali quanto una foglia o una pietra” spiegava infatti Arp nel 1948 e poi ancora: “vogliamo produrre direttamente e non con un tramite. Poiché in quest’arte non c’è la minima traccia di astrazione, noi la chiamiamo: arte concreta”.
Arp, pur rimanendo fedele concettualmente al dadaismo, non riesce tuttavia mai ad accettare la componente nichilista e anarchica propria dei suoi compagni di strada e soprattuto la pars destruens di quell’esperienza rimane per lui estranea. Arp rimane quindi convinto della necessità di costruire un “ordine nuovo”, spontaneo e diretto proprio come quello della natura.
Spiega ancora Fiz: “Arp rimane fondamentalmente un alieno e Marcel Duchamp ne riconosce la diversità affermando, in modo lapidario: ‘For Arp, art is Arp’, quasi fosse una sorta di tautologia. L’artista impone la sua rivoluzione silenziosa senza la necessità di fare tabula rasa attraverso un’operazione chirurgica all’interno del corpo dell’arte, modificandolo in profondità sin dai suoi primi approcci all’astrazione. Si potrebbe dire che sono le avanguardie, bisognose delle sue intuizioni dove l’elementare e lo spontaneo reagiscono in piena libertà, ad adattarsi ad Arp e mai viceversa”.
La mostra, promossa dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’area archeologica centrale di Roma e dal Museo Nazionale Romano con Electa, è stata realizzata in collaborazione con la Fondation Arp di Clamart, Francia. L’allestimento è invece firmato dall’architetto Francesco Venezia.
Le opere, provenienti dalla Fondation Arp e da altre importanti istituzioni europee ed italiane, entrano in dialogo con i monumentali spazi delle Grandi Aule delle Terme di Diocleziano, consentendo di analizzare il rapporto di Arp con la classicità e con la poetica del frammento.
Sculture, rilievi, stampe e papier collé consentono di analizzare l’intera ricerca di Arp: dai primi rilievi in legno del 1915 alle sculture realizzate dal 1930 al 1966. In questo contesto vanno segnalate le testimonianze della serie Concrétions humaines del 1934, l’omaggio a Auguste Rodin del 1938 e un’opera di carattere magico ed esoterico come Thalès de Milet del 1951. Tra i lavori dell’ultimo periodo, meritano una particolare attenzione Poupée borgne del 1963 e Construction architectonique, un gesso realizzato nel 1965, un anno prima della sua scomparsa, eccezionale prestito dal Centre Pompidou di Parigi.
Spettacolare inoltre la sequenza di sculture monumentali proposta dalla rassegna: come Berger des Nuages del 1953 di oltre tre metri d’altezza proveniente dalla Fondation Arp di Clamart, una delle più importanti realizzazioni di Arp che accoglierà il visitatore all’ingresso delle Terme di Diocleziano. Non manca, poi, Pépin Géant, 1937 dal Centre Pompidou e Femme paysage, 1966 da Gallerie d’Italia.
Una sezione della mostra, infine, mette in relazione le opere di Arp con quelle della moglie Sophie Taeuber-Arp (1889-1943, un sodalizio trentennale da cui è scaturita una straordinaria vicenda artistica e umana.
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Vademecum
Jean Arp
Terme di Diocleziano – Grandi Aule Piazza della Repubblica
www.archeoroma.beniculturali.it
30 settembre 2016 – 15 gennaio 2017
orari dalle 9.00 alle 19.30 – chiuso il lunedì
la biglietteria chiude alle 18.30
biglietti intero 10 €
ridotto 8 €
(visitatori da 6 a 26 anni/titolari di apposite convenzioni/gruppi di almeno 15 persone)
ridotto speciale 5.50 €
(scuole/possessori biglietto Museo Nazionale Romano, area archeologica centrale, circuito Caracalla-Quintili-Metella/Touring Club/FAI)
informazioni tel. +39 06 39967700 – www.coopculture.it