ROMA – La mostra “L’Arte Ritrovata”, aperta al pubblico dal 7 giugno 2019 al 26 gennaio 2020, presso le Sale del piano Terra di Plazzo dei Conservatori ai Musei Capitolini, rappresenta un intenso viaggio alla scoperta dell’archeologia e dell’arte italiana attraverso una scelta di opere di estrema qualità, che testimoniano il prezioso e imprescindibile lavoro di recupero svolto nel corso degli anni dall’Arma dei Carabinieri.
Al centro della rassegna è infatti proprio l’attività di contrasto alla razzia subita dal patrimonio nell’ultimo trentennio, portata avanti dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. Un’esposizione che si inserisce nell’ambito dei festeggiamenti del cinquantennale dell’istituzione del Comando.
“Una mostra quasi antologica” – spiegano i curatori Daniela Porro e Alessandro Mandolesi – che raccoglie opere databili in un lunghissimo arco di tempo compreso fra l’VIII secolo a.C. (reperti di età greca, etrusca e romana) e l’età moderna (pitture rinascimentali e barocche).
Trenta in totale le opere che compongono questo inedito mosaico “esempio di una nuova cultura della legalità” – come sottolinea il Colonnello Alberto Deregibus.
Tra i capolavori che si possono ammirare ci sono tre dei cinque dipinti rubati nel 1999 proprio dalle collezioni dei Musei Capitolini e recuperati nello stesso anno a Latina. Si tratta del San Giovanni Battista del Guercino, la Sacra Famiglia con i Santi Francesco e Caterina d’Alessandria di Ludovico Carracci e l’Adorazione dei Magi di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo.
Poi ancora la preziosa scultura raffigurante Artemide marciante di età augustea, oggetto di scavo clandestino nell’area di Caserta e recuperata al termine di complesse indagini nel 2001, quando stava per essere trasportata all’estero per essere venduta a un noto museo; in un confronto all’americana, si contrappongono all’Artemide marciante le anti-Artemide moderne, ossia tre copie in marmo e gesso dell’originale realizzate dai trafficanti per sviare le indagini dei Carabinieri.
Seguono importanti affreschi “strappati” da una villa romana, rimasta ancora sconosciuta presso Pompei, dallo stile affine alle stanze dipinte della Villa imperiale di Poppea a Oplontis, alcuni esportati in Svizzera e altri negli Stati Uniti (al J. Paul Getty Museum e al Metropolitan Museum of Art di New York).
Completano la rassegna vasi e bronzi di grande prestigio e bellezza, trovati in occasione di scavi clandestini in Puglia, Sicilia ed Etruria, e successivamente recuperati dall’Arma dei Carabinieri.
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Vademecum
Musei Capitolini
Palazzo dei Conservatori, Sale piano terra
Orario
dal 7 giugno 2019 al 26 gennaio 2020
Tutti i giorni ore 9.30 – 19.30 la biglietteria chiude un’ora prima
Informazioni
Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
Promossa da
Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Centro Europeo per il Turismo, Cultura e Spettacolo, Roma
Catalogo:
Gangemi Editore
Gratis con la MIC card