MILANO – Tra gli eventi e le esposizioni che prendono il via durante la Milano Art Week, si inaugura l’esposizione di Francesca Nini (Francesca Nini Carbonini) presso la Galleria d’arte Le Pleiadi. Who’s Nini? è il titolo della personale dell’artista milanese-lampedusana che mette al centro della sua ricerca il corpo, una presenza consistente, una figura che caratterizza ogni quadro con tutte le sfaccettature della personalità umana.
Le opere in mostra della serie Alchimia sono dunque legate da un fil rouge fisico, corde rosse che vogliono unire i dipinti per collegarne l’anima trasversalmente. L’artista è presente in prima persona, nudi che esprimono la soggettività di chi li dipinge. Si crea così l’alchimia rievocata dai titoli, una trasmutazione di stato interiore, una catarsi verso l’esterno per potersi rigenerare. “Il mio bisogno di vomitare all’esterno il mio interno. Forza brutale del vomito, che salva, che fa rinascere”, così spiega Nini la sua necessità d’artista. La vandalizzazione del quadro fa parte di questo processo di cambiamento, volto a rendere viva l’opera.
Il lato performativo dell’artista si riflette nella scelta di partecipare, per la seconda volta, al Burning Man, festival artistico nel deserto del Nevada che si svolge a cavallo tra la fine di agosto e l’inizio di settembre. Una live performance che permetterà a Nini di mostrare il processo creativo di vandalizzazione da cui prende vita il quadro.
Biografia dell’artista
Francesca Nini (Francesca Nini Carbonini) è un’artista milanese-lampedusana, vive infatti tra Milano e Lampedusa respirando le influenze sia della metropoli sia quelle dell’isola, impegnandosi in prima persona per la promozione della cultura; si occupa dell’organizzazione di mostre, di installazioni personali e di altri autori, inoltre insegna alla Scuola del Fumetto di Milano.
Nini afferma che il colore più bello sia il nero senza però rivelarne le motivazioni che rimangono un segreto personale. Crede che ciò che deve accadere, accada “nonostante tutto” ma non per questo non crede al Libero Arbitrio, che Dio esiste ed è un bellissimo campo di fiori e che sta solo a noi correrci in mezzo. Chi ha coraggio può fare a meno di una reputazione. È convinta che si debba restituire al dolore tutta la sua innocenza e per questo è consapevole del rischio di una possibile sconfitta e perché no, anche di una vittoria.
Nini dipinge su grandi dimensioni (130 x180) così da essere all’interno del suo quadro, divenendo incosciente di quello che fa e presente solo alla fine; non per questo esiste casualità. Non ha paura di stracciare, cambiare, distruggere finché non sente suo il quadro, finché non prende vita.
Il 16 novembre 2013, a 200 anni dalla nascita del “Romanticismo” Francesca Nini scrive TRANSFORMAZIONE MANIFESTO (pagina pubblica su Facebook), fondato sulla centralità dello spirito vitale e narrativo dei libri; spirato all’evoluzione, alla crescita e ai parametri sentimentali propri dell’arte, con uno sguardo attento alla pittura.
Si ricorda “ALL’OMBRA DI PINOCCHIO” (pubblicato da Carthusia edizioni 2012 – in mostra a Firenze al “Pinocchio Biennale 2012”.) che è uno sguardo profondo al libro di Collodi “Le avventure di Pinocchio”, contenente trentatré tavole, ciascuna per ogni capitolo del libro originario, che illustrarono il viaggio interiore di Pinocchio e quindi in ultima analisi di tutti noi. Il libro “All’ombra di Pinocchio” è ora utilizzato in alcune scuole inglesi per aiutare i ragazzi a raggiungere e scoprire un’analisi di se stessi.
Nel 2012 è l’ideatrice del concorso internazionale d’illustrazione Silent Book Contest assieme al collega Gianni De Conno. Il concorso Silent Book Contest è espressamente dedicato alla creazione di libro illustrato senza parole inedito ed è realizzato dal Comune di Mulazzo, l’Associazione Montereggio Paese dei Librai e IOB International Organisation of BookTowns, con il contributo di Carthusia Editore, la collaborazione del Bologna Children’s Book Fair e il patrocinio di IBBY Italia. (www.silentbookcontest.com)
Tra le opere nel 2013 “UNDERGROUND” tratto dall’omonimo libro di Lewis Carroll da cui nascerà la versione più ampia di “Alice nel paese delle meraviglie”. Diverrà a breve un albo illustrato.
Agosto 2014 “MOWGLI SYNDROME” tratto da “I libri della giungla” di Rudyard Kipling, quadri di grandi dimensioni per raccontare un libro aperto facendo emergere gli aspetti parossistici e meravigliosi dell’epoca Vittoriana confrontandoli con quelli moderni. “Mowgli Syndrome” (www.mowglisyndrome.com) è un’installazione di 9 metri di diametro che è stata completata con una live performance dell’artista nell’estate 2014 nel deserto del Nevada in occasione del Festival Artistico Burning Man.
A febbraio 2015 partecipa all’evento di arte alternativa Affordable ArtFair a Milano.
Nel marzo 2015 espone, ospitata da Children’s Book Fair di Bologna, una sintesi dell’installazione “Mowgli Syndrome”.
In Ottobre 2015 in occasione del Festival Sabir a Lampedusa, partecipa con una nuova installazione intitolata, “LITTLE RED UNDERWOOD” tratto dall’omonimo libro “Cappuccetto Rosso” dei fratelli Grimm, l’installazione è stata ospitata al BOOK City Milano (ottobre2015) presso il Museo Diocesano ed è stata presentata alla Fiera di Bologna (marzo 2016). Ogni anno l’opera viene esposta al pubblico in occasione del Festival del Libro di Montereggio.
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Vademecum
Galleria d’arte Le Pleiadi
Largo V Alpini, 9 Milano
Mercoledì 29 marzo, ore 18:30