POMPEI (NAPOLI) – Al termine dei restauri sono state riaperte al pubblico le due Domus della “Casa dell’Orso ferito” e la “Casa di Sirico” nel sito archeologico di Pompei. La “Casa di Sirico” è una grande abitazione che occupa in senso est-ovest la parte centrale dell’insula 1 della Regio VII; essa è frutto dell’aggregazione, avvenuta nel I secolo a.C., di due dimore, l’una con ingresso da via Stabiana 25, l’altra da vicolo del Lupanare 47. L’identificazione dell’ultimo proprietario della casa, P. Vedius Siricus, si deve alla scoperta di un sigillo di bronzo nel tablino (ambiente 6) recante tale nome. Sirico apparteneva alla classe politica e commerciale di Pompei e riceveva i suoi clientes nella domus accogliendoli con la beneaugurante iscrizione su cocciopesto SALVE LUCRU, Benvenuto guadagno!, che si poteva leggere sul pavimento delle fauces (ambiente 1) del civico 47. La casa fu scavata nella seconda metà dell’ ‘800 e vi furono rinvenuti gli scheletri di cinque individui morti in seguito alla seconda fase eruttiva del 79 d.C. Fu l’archeologo Giuseppe Fiorello ad eseguire la tecnica di colare del gesso liquido nell’impronta lasciata dai morti, coperti dal flusso piroclastico del Vesuvio. Tre dei calchi sono esposti nella “Casa di Sirico”, in quella che fu la sala del triclinio.
La “Casa dell’Orso Ferito” è invece una domus più piccola ma comunque lussuosa e caratterizzata da splendidi pavimenti a mosaico, tra cui proprio quello di un orso ferito da un’asta che dà il nome alla casa, l’immagine è affiancata dall’iscrizione HAVE. La Domus è inoltre dotata di un bellissimo giardino con pareti affrescate e una preziosa fontana ninfeo coloratissima e piena di figure, tra cui in particolare un mosaico raffigurante la Venere in una conchiglia e sotto Nettuno con il tridente.