PARMA – La Pop Art italiana sarà di scena alla Fondazione Magnani Rocca di Parma a partire dal 10 settembre fino all’11 dicembre 2016. Una grande mostra, curata da Stefano Roffi e Walter Guadagnini, composta da opere provenienti da importanti istituzioni pubbliche e prestigiose collezioni private.
L’esposizione, che intente fornire una lettura innovativa sulle vicende che hanno portato alla nascita di questa corrente artistica, prende il suo avvio con due opere della collezione della Fondazione, Piazza d’Italia di Giorgio de Chirico e un Sacco di Burri. Due opere che rivelano un nuovo approccio italiano alla contemporaneità.
Da qui la mostra procede con quegli artisti che subito dopo la Guerra sono riusciti a cogliere per primi la nuova temperie culturale e il clima di forte rinnovamento sociale ed artistico che stava maturando negli anni ’50. Da Gianni Bertini, Enrico Baj, Mimmo Rotella, Fabio Mauri, si arriva alla fine di quegli anni con lo sviluppo della stagione d’oro della Pop Art italiana tra il 1960 e il 1966. Una esperienza in perfetta sintonia con altre maturate in ambito internazionale, ma al tempo stesso linguisticamente autonoma rispetto ai modelli statunitensi ed europei dello stesso periodo. Si trattò di fatto di un momento di grande fervore artistico che ebbe come centri nevralgici Roma e Milano, arrivando tuttavia ad essere significativo anche a Torino e in Toscana.
Questa sezione del percorso espositivo offrirà l’opportunità di godere dei capolavori di Mimmo Rotella ed Enrico Baj, degli artisti romani della Scuola di Piazza del Popolo, ovvero Schifano, Festa, Mambor, Mauri, Franco Angeli, Umberto Bignardi, Mario Ceroli, Giosetta Fioroni, Sergio Lombardo, Cesare Tacchi, Claudio Cintoli, le opere degli artisti operanti a Milano come Valerio Adami, Lucio Del Pezzo, Emilio Tadini, Antonio Fomez, i torinesi Piero Gilardi, Aldo Mondino, Michelangelo Pistoletto, i toscani Roberto Barni, Adolfo Natalini, Gianni Ruffi, Roberto Malquori.
La mostra inoltre presenta un altro aspetto cruciale nell’evoluzione del linguaggio Pop in Italia. Dal 1966 infatti fino ai primi anni Settanta, utilizzando immagini e stilemi della cultura di massa, questa corrente realizza un’arte esplicitamente politica che riflette il nuovo clima sociale diffuso in tutto il mondo alla fine del decennio.
Ma non è tutto. Ciò che rende questa esposizione un unicum è anche la presenza di una serie di sculture nelle straordinarie sale della Villa, tra cui gli animali in metacrilato di Gino Marotta, le sculture di Pino Pascali, i legni di Mario Ceroli, la Prima televisione a colori di Gianni Ruffi, che sono messe in dialogo con gli arredi e i dipinti della Fondazione, in un sorprendente confronto tra il mondo classico e la cultura popolare degli anni Sessanta.
Le opere saranno inoltre accompagnate da alcuni significativi pezzi di design dell’epoca, oltre a rimandi all’editoria e alla discografia, che consentono allo spettatore di immergersi appieno nel clima culturale del periodo.
L’esposizione è inoltre corredata da un catalogo edito da Silvana Editoriale, contenente i saggi dei curatori e di altri studiosi, oltre alla riproduzione di tutte le opere esposte.
Vademecum
ITALIA POP. L’ARTE NEGLI ANNI DEL BOOM
Fondazione Magnani Rocca
Via Fondazione Magnani Rocca 4
Orari:
Dal 10 settembre all’ 11 dicembre 2016. Aperto anche tutti i festivi. Orario: dal martedì al venerdì continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17) sabato, domenica e festivi continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18).
Biglietti:
€ 10,00 valido anche per le raccolte permanenti – € 5,00 per le scuole
Info: +39 0521848327
info@magnanirocca.it