MILANO – Settanta opere, tra quelle del Tiepolo e di importanti artisti suoi contemporanei (tra cui i veneti Antonio Pellegrini, Giovanni Battista Piazzetta, Sebastiano Ricci e il lombardo Paolo Pagani), compongono il percorso espositivo della mostra Tiepolo. Venezia, Milano, l’Europa, ospitata a partire dal 30 ottobre 2020, alle Gallerie d’Italia – Piazza Scala di Milano, sede museale di Intesa Sanpaolo.
“Il tradizionale impegno di Intesa Sanpaolo a sostegno dell’arte e della cultura – spiega Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo – assume oggi un particolare significato, alla luce dei drammatici avvenimenti che stanno investendo il Paese e il mondo. Nonostante la difficile situazione provocata dall’emergenza sanitaria, abbiamo deciso di aprire le Gallerie d’Italia di Milano con una grande mostra, per offrire alla cittadinanza, obbligata a ridurre i consueti spazi di vita comune, l’opportunità di ammirare capolavori d’arte, capaci, ci auguriamo, di riportare momenti di serenità e di fiducia”.
“La rassegna – continua Bazoli – rende omaggio all’arte straordinaria di Tiepolo, pittore italiano ed europeo, presentando opere provenienti da collezioni nazionali e internazionali. Con questa iniziativa la Banca ribadisce la propria convinzione che il recupero dei valori della nostra tradizione, ancor più nel momento d’incertezza che stiamo vivendo, rappresenta una leva fondamentale per attivare processi di sviluppo civile, sociale ed economico”.
La mostra, organizzata in collaborazione con le Gallerie dell’Accademia di Venezia, rappresenta un’occasione per approfondire l’operato dell’artista a Milano, nei palazzi Casati Dugnani e Clerici, e di come da qui sia stato proiettato verso l’Europa, in Germania e in Spagna.
Tiepolo muove i suoi primi passi nella Repubblica della Serenissima a partire dal 1715, beneficiando di un particolare clima storico-politico che mette Venezia al sicuro per quasi un secolo dalle turbolenze europee di quegli anni, garantendo allo stesso tempo la proliferazione delle arti e della letteratura.
Contemporaneo di Canaletto, Tiepolo seppe conquistare il favore del clero e dell’aristocrazia veneziani decorando chiese e palazzi con la sua pittura, su tela e a fresco, allegorica, mitologica e sacra, ricca di teatralità e magnificenza.
La grandezza di Tiepolo, che lo renderà uno degli artisti più acclamati e ricercati della sua epoca, in un certo senso anticipatore dell’Illuminismo, si deve in primis alla sua capacità di osservazione della natura, che divenne la sua principale fonte di ispirazione, alla sua inesauribile vena narrativa e alla maestria tecnica nell’uso di colori, luci e prospettiva.
Proiettato ai vertici dello scenario artistico internazionale diverrà un artista ricercato in tutte le corti d’Europa.
Il percorso, pensato dai curatori, Fernando Mazzocca e Alessandro Morandotti, con il coordinamento generale di Gianfranco Brunelli, suddiviso in diverse sezioni, si apre con le opere degli anni della formazione di Tiepolo, tra cui è possibile ammirare capolavori straordinari dalle giovanili mitologie delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, al Martirio di San Bartolomeo realizzato nel 1722 per la chiesa di San Stae a Venezia – vero e proprio museo della pittura veneziana del primo Settecento – esposto accanto al coevo Martirio di San Jacopo del Piazzetta, realizzato per lo stesso cantiere.
Seguono i grandi cicli di tele per i palazzi veneziani fatti decorare dalle ambiziose famiglie di nuova nobilitazione, i Sandi, gli Zenobio, che suggellano gli anni della prima maturità di Tiepolo, capace di orchestrare composizioni a molte figure e di rielaborare le storie antiche con capriccio e fantasia.
Si prosegue con le diverse tappe milanesi (1730-1731, 1737 e 1740). La mostra permette di ammirare una serie di opere restaurate per l’occasione, normalmente poco o per nulla accessibili al pubblico, quali gli affreschi della basilica di Sant’Ambrogio e quello eseguito per Palazzo Gallarati Scotti. I due affreschi staccati eseguiti per Sant’Ambrogio raccontano eventi sacri con i toni epici del grande pittore di storia, mentre l’allegoria di Palazzo Gallarati Scotti esibisce un’invenzione aerea che Tiepolo riproporrà con varianti in molte opere successive.
Sarà possibile seguire le fasi preparatorie dell’affresco per la Galleria al piano nobile di Palazzo Clerici attraverso alcuni disegni e un meraviglioso bozzetto proveniente dal Kimbell Art Museum di Fort Worth (Stati Uniti).
Le produzioni tedesche sono esemplificate dal bozzetto per una sala della Residenza di Würzburg proveniente da Stoccarda, e dalla libera reinvenzione di un soggetto pensato, in accordo con l’amico Francesco Algarotti, per l’elettore di Sassonia e re di Polonia Augusto III: il Banchetto di Antonio e Cleopatra, qui documentato nella variante della National Gallery di Londra.
Gli anni della Germania e della Spagna sono gli anni della stretta collaborazione tra Tiepolo e i figli, particolarmente con Giandomenico: la mostra si chiude emblematicamente su un confronto tra padre e figlio, con il San Francesco d’Assisi riceve le stimmate di Tiepolo senior del Museo del Prado da una parte e Abramo e gli angeli delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, di Giandomenico dall’altra.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Edizioni Gallerie d’Italia | Skira e contiene saggi dei curatori Fernando Mazzocca e Alessandro Morandotti e testi di Elena Lissoni, Fabrizio Magani, Andrés Ubeda.
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Vademecum
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Tariffe, orari di apertura e chiusura saranno consultabili sul sito www.gallerieditalia.com