TORINO – E’ arrivato nei giorni scorsi in Italia, assieme alla sua famiglia, Rahraw Omarzad, fondatore e direttore del Centro di arte contemporanea di Kabul. Artista, professore, curatore e protagonista della scena creativa afghana, Omarzad ha richiesto al nostro Paese asilo politico proprio in ragione della crisi Afghana.
Omarzad collaborerà con il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, che ha lavorato con il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero della Cultura italiano in qualità di sponsor culturale affinché la famiglia Omarzad potesse arrivare nel nostro paese ottenendo asilo. Hanno aderito allo sforzo di sponsorizzazione anche l’Accademia Albertina di Torino, nell’ambito della convenzione con il Castello di Rivoli, il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo e il Palazzo delle Esposizioni di Roma, ma anche istituzioni internazionali come il Thyssen Bornemisza/Tba21 e il Community Jameel, oltre ad altri soggetti che hanno preferito rimanere anonimi.
I commenti
“Con l’accoglienza di Rahraw Omarzad che qui avrà una casa per la sua famiglia, un lavoro e una cattedra accademica, – ha commentato il ministro della Cultura, Dario Franceschini – prosegue l’azione di solidarietà culturale dell’Italia nei confronti dei creativi e degli artisti afghani. Si tratta di un gesto concreto nei confronti di un uomo di cultura e della sua famiglia, che ha anche un valore simbolico a difesa delle libertà creative in tutto il mondo. È un altro passo intrapreso dal mondo della cultura italiano in una lunga pratica di vicinanza al popolo afghano. Quest’anno la presidenza italiana G20, anche nell’incontro dei leader presieduto dal Presidente Draghi questa settimana, ha ribadito l’importanza e la necessità di salvaguardare il patrimonio culturale afghano. Lo stesso spirito era contenuto nella dichiarazione dei Ministri della Cultura G20 approvata a Roma il 30 luglio.”
“Ho avuto il piacere di lavorare con il Prof. Omarzad nel 2010-2012 in occasione di Documenta 13 a Kabul, la prima mostra internazionale d’arte nel paese dopo la caduta del primo regime Taliban (1996-2001), visitata da 27.000 persone”. – ha dichiarato il Direttore del Castello di Rivoli Carolyn Christov-Bakargiev – “Sempre nel 2012 ho esposto la sua opera Gaining and Losing a Kassel, che è stata vista da 905.000 visitatori. Inoltre Omarzad ha proposto molti giovani artiste e artisti provenienti dal suo CCAA ai workshop che abbiamo organizzato a Kabul. Pertanto, se fosse rimasto in Afghanistan dopo l’arrivo dei Taliban a fine agosto 2021, Omarzad sarebbe stata una persona particolarmente esposta per vari motivi tra cui il fatto di avere creato un centro artistico per lo sviluppo della cultura artistica contemporanea, una scuola di formazione per artiste donne e per le numerose collaborazioni internazionali. Dopo anni di impegno volto allo sviluppo della comunità artistica locale, ritengo fosse importante poter aiutare lui e la sua famiglia a venire in Italia. L’arte contemporanea è fatta da persone che raccontano il nostro mondo ed elaborano i traumi nel momento stesso in cui accadono; è quindi importante occuparsi degli artisti presenti in zone di conflitto – è una nostra responsabilità”. “Con l’arrivo di Omarzad e della sua famiglia in Italia – ha concluso Carolyn Christov-Bakargiev – si darà il via a nuovi arricchimenti culturali. Sono grata al Governo Italiano e in particolare al Ministero della Cultura, al Ministero degli Affari Esteri e per gli sforzi compiuti prima del 27 agosto, al Ministero della Difesa, per la dedizione e la professionalità con la quale hanno accompagnato e coordinato con precisione il processo, dimostrando un apprezzamento dell’importanza dell’arte e della cultura nel nostro mondo contemporaneo”.
“Siamo felicissimi che Rahraw Omarzad, fondatore e direttore del Centro di arte contemporanea di Kabul, sia finalmente giunto in Italia con la sua famiglia” – Ha affermato Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI. – “Siamo orgogliosi di aver collaborato, insieme al Castello di Rivoli e ad altre prestigiose istituzioni culturali italiane, alla straordinaria azione del Ministro Franceschini, del Ministro degli esteri e di tutto il Governo, fino al suo esito positivo. Grazie di cuore a quanti si sono spesi con determinazione per raggiungere questo straordinario risultato. Attendiamo con gioia di poter avviare una feconda collaborazione con Omarzad, che in Italia potrà proseguire il suo prestigioso percorso artistico e culturale”.
L’attività di Rahraw Omarzad
Rahraw Omarzad è stato il direttore del Centro per l’arte contemporanea in Afghanistan, sin dalla sua fondazione nel 2004.
Fra le sue iniziative, questa istituzione vanta la creazione del Centro artistico femminile, impegnato nella rimozione dei numerosi ostacoli che hanno impedito alle donne afghane di avvicinarsi al mondo della creazione artistica.
Omarzad è stato professore, fino a poco prima dell’arrivo in Italia, della Facoltà di Belle Arti di Kabul. Come artista si esprime attraverso la video art e la fotografia, incentrando la sua ricerca sui temi dell’evoluzione, del cambiamento e del rinnovamento.
Nel suo video Gaining and Losing (2012), Omarzad traccia un breve racconto in quattro episodi, sovrapponendo passato, presente e futuro, della massiccia distruzione di manufatti archeologici del Museo Nazionale dell’Afghanistan di Kabul durante l’ultimo decennio, e della ricostruzione delle infrastrutture culturali afgane nel corso degli anni duemila. Omarzad ci immerge in uno spazio travagliato di paura e desiderio, delusione e attesa, sottolineando in particolare la condizione precaria e di sospensione che si viveva nel 2012 in Afghanistan.