ROMA – E’ il tempo il filo conduttore della produzione di Manuel Felisi, milanese classe 1976, un concetto che l’artista affronta in maniera del tutto personale attraverso inusuali ed originalissime “composizioni bidimensionali”.
Felisi in realtà non si interroga su cosa sia il tempo “lo contempla, lo scansiona, ne ritma il suo scorrere, consapevole che non può fermarlo, ma cosciente di avere un’eccellente macchina del tempo per muoversi avanti e indietro a suo piacimento: la memoria per tornare nel passato e il sogno per proiettarsi nel futuro”.
E’ un lavoro di stratificazioni e sovrapposizioni quello che Felisi elabora per le sue opere, includendo differenti materiali, dalle stoffe, alle carte da parati fino alle ceneri e al cemento. C’è poi l’immagine fotografica stampata in assenza di bianco, a chiudere con armonia la composizione, sempre in bilico tra figurazione e astrazione.
La Galleria Russo, dal 25 ottobre, presenta un nucleo di opere di Felisi, frutto delle sperimentazioni e della ricerca iconografico-espressiva dei suoi ultimi tre anni di lavoro.
Maurizio Vanni, curatore dell’esposizione e del catalogo che l’accompagna, spiega: Molti dei lavori di Felisi sono legati alla scelta di ciò che l’artista desidera riportare in superficie (presente del passato), ma il filtro sui propri ricordi collima con ciò che ritiene funzionale al presente del futuro per progettare la propria esistenza, manifestando il proprio essere attraverso il fare”. E poi ancora: “Felisi ama pianificare le sue composizioni scegliendo con attenzione i materiali prima di iniziare le sue sovrapposizioni: i tessuti colorati si uniscono a una garza grezza con la quale lavora nelle opere grafiche, tarlantana, e si mesticano con colore, materia colorata e, come in molte opere recenti, alla resina e alla cenere”.
Nulla sembra essere dunque casuale, quasi come in un rituale l’artista compie scelte meticolose e ponderate con rigore scientifico. Eppure nelle sue composizioni la tecnica sembra alla fine passare in secondo piano e “lo stupore prevale sul tentativo di comprendere i segreti dell’insieme”.
Sono composizioni molto raffinate quelle di Felisi, perfetto connubio tra decorazioni e tracce di momenti, persone, luoghi, oggetti, fermati ed immobilizzati, tra realtà e fantasia. “Amo il bello, adoro l’estetica – racconta Felisi – e il rischio è sempre quello di essere eccessivamente decorativo”.
Grande stupore provocano anche le sue installazioni e immaginifiche realizzazioni site-specific, come nel caso del soffitto con la grande Vertigine per l’Elizabeth Unique Hotel, concept hotel di lusso interamente allestito dalla Galleria Russo, a pochi passi dalla stessa, inaugurato pochi mesi fa a Roma – nelle quali Felisi si confronta con le grandi dimensioni e con composizioni che esulano dal consueto e rassicurante spazio della tela.
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Vademecum
Galleria Russo, Via Alibert 20 Roma
Ingresso gratuito
lunedì dalle 16.30 alle 19:30; dal martedì al sabato dalle 10 alle 19.30
www.galleriarusso.com 06 6789949