ROMA – “E’ soltanto una misura cautelativa perchè sono decreti fatti in agosto, quando la crisi politica era già aperta, e quindi non c’è la volontà di disfare. Semplicemente guardiamo con attenzione”. Con queste parole il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, a margine della cerimonia dei 150 anni dell’Associazione italiana editori all’Auditorio Parco della Musica di Roma, ha spiegato la sua decisione di ritirare i decreti attuativi della riforma dell’ex ministro Alberto Bonisoli.
Un primo commento sulla volontà di Franceschini di fermare il taglio alle autonomie dei musei, arriva dal deputato fiorentino di Civica Popolare, già sottosegretario nei governi di centrosinistra, Gabriele Toccafondi, che afferma: “Vinca il buonsenso, l’autonomia dei musei è indispensabile”. La decisione presa da Franceschini “è una bella notizia perché segna la vittoria del buonsenso su una logica autoreferenziale che pensa dall’alto e da Roma di decidere le sorti delle comunità locali”. “L’autonomia dei musei – continua Toccafondi – è uno strumento fondamentale di crescita economica, turistica e culturale ma anche di responsabilità e di presa in carico di responsabilità. Una sfida che a Firenze avevamo assunto con orgoglio e coraggio raggiungendo risultati storici che volevano essere cancellati con un tratto di penna da Roma per la voglia di centralizzare tutto”. “Se questo governo continuerà a fare le cose e non a bloccarle, se proseguirà nel dialogo con i territori e a non a considerarli nemici politici, allora avrà lunga vita” – conclude Toccafondi.
Sulla questione è intervenuto anche il deputato FDI capogruppo in commissione Cultura e responsabile Cultura del partito, Federico Mollicone, che dichiara: “Franceschini ritirerà i decreti attuativi della riforma dell’amministrazione del Mibac voluta da Bonisoli. Franceschini mostri discontinuità con l’azione di Bonisoli ma anche con le politiche da lui attuate durante la sua precedente guida del ministero di Via del Collegio Romano”. “La cultura – continua Mollicone – è e dovrà continuare a essere il futuro della Nazione e ci batteremo affinché la valorizzazione dei musei, la riforma del Fondo Unico dello Spettacolo, il rilancio dei consumi culturali tramite la detrazione fiscale, l’estensione dell’Art Bonus in maniera orizzontale, la ricostituzione dei corpi di ballo, il riordino del settore del cinema e dell’audiovisivo diventino realtà”.