ROMA – È stata presentata questa mattina a Roma, nella sede del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, la mostra del Padiglione Italia per la 57esima Esposizione Internazionale d’arte della Biennale di Venezia, in programma dal 13 maggio al 26 novembre 2017, che vedrà come protagonisti tre artisti nati in Italia tra gli anni ’70 e gli anni ’80: Giorgio Andreotta Calo’, Roberto Cuoghi e Adelita Husni-Bey.
La mostra sarà finanziata con un contributo del dicastero, pari a 600mila euro, al quale si aggiungono le risorse reperite tramite gli sponsor, che ad oggi ammontano a oltre 450mila euro.
La rassegna, dal titolo ‘Il mondo magico’, è curata da Cecilia Alemani, classe 1977 residente a New York, che ha spiegato: “La mostra non sarà una panoramica dell’arte italiana. I tre artisti di questa edizione “sono stati invitati a creare progetti complessi e su vasta scala”, che verranno svelati nel dettaglio soltanto in occasione dell’apertura del Padiglione, tra il 10 e il 12 maggio, giornate inaugurali della Biennale arte 2017. “Il titolo dell’esposizione – ha detto ancora Alemani – è preso a prestito dall’omonimo libro, pubblicato nel 1948, dell’antropologo napoletano Ernesto de Martino (1908 – 1965), figura influente nella cultura italiana del secondo dopoguerra e tra i principali studiosi della funzione antropologica del magico. Analizzando per decenni l’universo del magico, soprattutto nel Mezzogiorno, de Martino ha inaugurato una serie di riflessioni e studi su quel complesso di credenze, riti e mitologie che compongono il magico. Anche nella storia dell’arte italiana – ha sottolineato Alemani – si può individuare un filo rosso che si snoda tra diverse generazioni e movimenti stilistici, avvicinando artisti apparentemente lontani, ma accomunati in realtà dall’impulso a guardare il mondo attraverso la lente del fantastico: dalle atmosfere pre-surrealiste di Giorgio de Chirico e Alberto Savinio fino al realismo magico di Massimo Bontempelli e alle tele allucinate di Domenico Gnoli. Allo stesso modo, Calò, Cuoghi e Husni-Bey, a dispetto di molte differenze stilistiche, condividono una fascinazione per il potere trasformativo dell’immaginazione e un interesse nei confronti del magico. Nelle loro opere creano universi paralleli in cui abbondano riferimenti al magico, al fantastico e al favolistico”.
Per Paolo Baratta, presidente della Biennale di Venezia, “questa volta il Padiglione Italia è affidato ad una curatrice alla quale è noto l’evolversi dell’arte nelle varie parti del mondo, e quindi in grado di selezionare col necessario coraggio, opere e artisti”.
“Il mondo magico curato da Cecilia Alemani è innovativo e allinea il Padiglione Italia alle più avanzate metodologie espositive, valorizzando il grande ruolo degli artisti nella società contemporanea – ha dichiarato Dario Franceschini, Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo – L’Italia ha ereditato dai secoli passati uno straordinario patrimonio culturale, ma esserne orgogliosi non significa rinunciare all’ambizione di produrre nuova arte, di sperimentare e valorizzare i talenti e la creatività del nostro tempo.”