MILANO – Due Mondi è il titolo della doppia personale, curata da Fantom, che vede dialogare e confrontarsi lo scultore giapponese Kensuke Karasawa (Aichi, 1987) e la fotografa Francesca Rivetti (Milano, 1972).
Due sono le tematiche fondamentali sulle quali s’incentra l’esposizione nello spazio di Viasaterna a Milano, dal’11 ottobre al 23 dicembre, e due sono le visioni che ci restituiscono i due artisti per farci scoprire a loro modo il mondo reale.
La prima tematica è la natura che tuttavia non costituisce il soggetto di nessuna tra le opere presentate, ma ne resta costante fonte d’ispirazione. L’altra è la percezione e le complesse dinamiche di mediazione che dall’esperienza diretta conducono alla rappresentazione.
I due artisti offrono un approccio differente con un obiettivo comune. Karasawa, attraverso una selezione di lavori recenti, dà forma alle sue opere utilizzando prevalentemente il legno di canfora e la cera. Materiali naturali, appunto, con cui l’artista giapponese acquisisce confidenza grazie ai propri maestri appartenenti alla corrente artistica Mono-ha, impegnata dalla fine degli anni Sessanta nel complesso tentativo di discernere tra realtà e apparenza. Nell’opera di Karasawa tutto viene risolto attraverso una grammatica di forme pure, semplici, evidentemente prossime al gusto minimalista, eppure distanti da qualsiasi schematismo modulare, per scatenare una serie di sorprese visive.
Francesca Rivetti invece dedica il suo ultimo progetto I Want To Talk To Seymour Too (Anch’io voglio parlare a Seymour) al mare, attraverso tre serie di immagini fotografiche. In Ocean la fotografa simula la superficie dell’acqua con frammenti di sacchetti di plastica trovati dall’artista proprio nella profondità di diversi mari del mondo. Displacement è invece una serie di still-life di oggetti prelevati dal mare e allestiti come reperti plasmati dalla forza degli elementi. Grottesche, la terza parte del progetto, propone immagini ravvicinate di antiche pitture parietali, frazionate nei loro elementi minimi, fino a farle sembrare rappresentazioni geroglifiche “senza spessore né peso”. Anche qui, come nei mari di plastica, ci si trova intrappolati in universi alternativi che Francesca Rivetti, allo stesso modo di Kensuke Karasawa, escogita per farci riscoprire la realtà che ci circonda.
Vademecum
11 ottobre – 23 dicembre 2016
Milano, Viasaterna
Info: +39 02.36725378
www.viasaterna.com