CATANZARO – Giosetta Fioroni. Roma anni ’60, è il titolo la retrospettiva dedicata a Giosetta Fioroni, che dal 5 giugno sarà ospitata al Museo MARCA di Catanzaro.
A cura di Marco Meneguzzo, Piero Mascitti ed Elettra Bottazzi (Archivio Giosetta Fioroni), la mostra ripercorre i primi anni della carriera dell’artista romana, attraverso settanta tele e carte d’argento realizzate tra gli anni sessanta e i primi anni settanta del secolo scorso.
La rassegna si apre con le opere prodotte a cavallo tra la fine del 1950 e l’inizio del decennio successivo, caratterizzate da quell’estrema leggerezza e freschezza di toni che ritorneranno anche in momenti successivi del percorso artistico di Giosetta Fioroni. Lavori come Galeon (1959), Il segreto in azione (1959-1960), Laguna (1960), Interno con freccia rossa (1960), La lampadina (1960), L’amour (1962), Interno famigliare (1963), L’orologio (1963) sono un accumulo apparentemente indistinto di oggetti, immagini, simboli semplici e coloratissimi, siano essi cuori, labbra, frammenti di parole, numeri, su uno sfondo quasi piatto che li costringe a una relazione serrata.
Tra il 1963 e il 1964, data della sua partecipazione alla Biennale di Venezia, passata alla storia come la “Biennale della Pop”, avviene una svolta anche figurativa. È in questo periodo infatti che l’artista si confronta con il lavoro di artisti romani come Franco Angeli, Tano Festa, Titina Maselli, Mario Schifano, da cui nacque la celebre Scuola di Piazza del Popolo e la Pop art romana. Ed è sempre in questo il periodo in cui l’accumulo di segni e immagini lascia il posto a fotogrammi affiancati e sovrapposti come in Cosmesi, del 1963-1964, che segna l’avvio di questo periodo – o le tele accostate le une alle altre che rafforzano il senso di sequenza, di narrazione, di sviluppo nel tempo, come ne L’incubo (1964), Ragazza TV (1964), Doppio Liberty (1964-1965), Villa R (1965), Ragazza a villa R (1965) o nel ritratto a Goffredo Parise, lo scrittore vicentino che divenne suo compagno di vita per oltre un ventennio.
La cifra distintiva dell’artista in questo periodo diventa il colore argento che caratterizzerà i suoi lavori tra il 1964 e il 1967. Ma sono anche gli anni della sperimentazione di nuovi soggetti, siamo nel periodo della contestazione, per cui la Fioroni comincia anche ad affrontare temi politici che s’insinuano attraverso la dimensione della memoria personale. Le immagini che ora la interessano, nel biennio 1967-1968, provengono da fotografie che la riguardano, ovvero che ineriscono al periodo della propria infanzia o a quello storico nel quale si è sviluppata, segnato dal regime fascista: spesso si tratta di bambini o di giovani irreggimentati, come in Bambino solo (1968) o in Obbedienza (1969), o di sé stessa da fanciulla, come in Autoritratto a nove anni (1966).
Il percorso espositivo, ricco di documenti provenienti dall’Archivio Fioroni, si chiude idealmente con Grande freccia che indica la casa in campagna. È un lavoro che segna il suo abbandono alla mondanità che aveva caratterizzato, fino ad allora, la sua vita.
La mostra, aperta fino al 31 agosto, è accompagnata da una importante monografia (Silvana Editoriale) con un saggio critico di Marco Meneguzzo, un’intervista di Elettra Bottazzi a Giosetta Fioroni che ripercorre l’avventura creativa dell’artista negli anni sessanta, e documenti storici, alcuni dei quali inediti, frutto delle ricerche condotte dall’Archivio Giosetta Fioroni.
Vademecum
GIOSETTA FIORONI. Roma anni ‘60
Catanzaro, Museo MARCA (via Alessandro Turco, 63)
5 giugno – 31 agosto 2016
Inaugurazione: 4 giugno 2016 ore 18.30
Orari:
Tutti i giorni, 9.30-13.00; 15.30-20.00
Lunedì chiuso
Ingresso: intero: € 4,00; ridotto: € 3,00
Per informazioni:
Tel. 0961.746797; info@museomarca.com
www.museomarca.info