PADOVA – ”Il Santo com’era: rappresentazioni della Basilica attraverso i secoli” è il titolo della mostra a cura di Alessandro Borgato, libraio antiquario membro dell’International League of Antiquarian Booksellers, consulente della Veneranda Arca di S. Antonio per il patrimonio antico a stampa e per la Pontificia Biblioteca Antoniana e dalla professoressa Giovanna Baldissin Molli docente dell’Università degli Studi di Padova e Presidente della Veneranda Arca del Santo con delega per l’Archivio.
L’esposizione è ospitata nelle salette recentemente restaurate adiacenti al Museo Antoniano della basilica di Sant’ Antonio. Come spiega Borgato: “Le opere esposte sono state scelte in ragione del soggetto che esibiscono e della loro pertinenza al tema della mostra, della loro importanza sotto il profilo storico, artistico e della loro rarità. Inoltre – sottolinea il curatore – “Molte delle opere in mostra ci regalano preziose immagini di vita cittadina attorno alla basilica. Ci restituiscono costumi, abitudini, una quotidianità indaffarata attorno al Santo, composta da semplici popolani, astuti commercianti, venditori ambulanti, frati devoti o normali cittadini ripresi in alcune abitudini che scandiscono la vita. Se un fine questa mostra voleva ottenere, era per me legato all’idea del viaggio. Si voleva dare allo spettatore la possibilità di essere trasportato dalla fine del Medioevo fino ai giorni nostri, lambendo l’essenzialità rinascimentale, il grandioso Settecento, il romantico Ottocento, con le rispettive diverse peculiarità. Un viaggio che porta con sé un bagaglio di diverse emozioni, tutte però legate alla basilica come comune denominatore, come casa accogliente da cui partire e alla quale ritornare. Le rappresentazioni del Santo esposte vanno al di là del mero dato documentale, descrivono una città, un territorio, raccontano vite vissute, sono lì a rappresentare noi stessi oggi, e le vite di coloro che nei secoli hanno passeggiato sul sagrato in un giorno di sole, hanno varcato il portone piangendo in silenzio, hanno ammirato i tesori artistici, si sono fermati nel chiostro ai piedi della Magnolia o hanno pregato sant’Antonio”.
Tra le opere esposte spiccano per importanza e valore storico artistico un rarissimo acquerello seicentesco con momenti di vita cittadina attorno alla basilica, una splendida veduta ottocentesca della basilica di Antoine Marie Perrot, rare vedute di importanti incisori tra i quali Giacomo Ruffoni, il padre Coronelli, Giorgio Fossati, Pietro Scattaglia, Giovanni Battista Brustolon, Ignazio Colombo e Pietro Chevalier, alcune accompagnate dalla propria matrice originale in rame, fino alle antiche affascinanti opere a stampa del padre Polidoro, Angelo Portenari, Giovanni Battista Rossetti e Bernardo Gonzati.
La mostra si chiude con quella che avrebbe potuto essere la basilica del Santo: sono esposti infatti i disegni del progetto di Alessando Morani e Niccolò Barducci, classificati rispettivamente al secondo e al terzo posto del concorso promulgato dalla Veneranda Arca del Santo nel 1897.
Visitabile fino al 6 luglio 2019 a ingresso libero, la mostra è organizzata dalla Veneranda Arca del Santo con il Museo Antoniano e il Centro Studi Antoniani, con il patrocinio del Comune di Padova e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Wide Group SpA, broker di assicurazioni specializzato nel settore fine art, Alì S.p.A. e della Fondazione Peruzzo.
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