RIMINI – Dall’1 al 3 aprile il Palacongressi di Rimini ospita la mostra, curata da Andrea Speziali, “Massoneria Art Nouveau. Mito dell’Istituzione nell’arte al tempo della Belle Époque”.
Il debutto di Mucha massone a Rimini, per la Gran Loggia del Grande Oriente d’Italia, anticipa quello di Roma, al Complesso del Vittoriano, in programma dal 15 aprile fino all’11 settembre di quest’anno. Nella mostra capitolina, organizzata dalla Mucha Foundation e dall’Artemisia Group, saranno esposte opere massoniche dell’artista in un corpus di 230 lavori curato da Tomoko Sato.
Al Palacongressi di Rimini i riflettori saranno puntati in particolare su “Le Pater”, in cui il simbolismo massonico appare evidente. “Le Pater” è la preghiera del Padre Nostro commentata e illustrata in un volume pubblicato a Parigi nel 1899, epoca dell’affermazione artistica di Mucha, in cui il maestro moravo traspone, nella invocazione al Padre celeste, tutto il suo idealismo e la sua ricerca spirituale con un messaggio profondo per il futuro. La pubblicazione esce l’anno dopo il suo ingresso in Massoneria di cui poi si fece promotore della rinascita in Cecoslovacchia, fondando nel 1919 a Praga la loggia “Jan Amos Komensky”. In seguito Mucha raggiunse la massima carica di Gran Maestro della Gran Loggia cecoslovacca e nel 1923 quella di Sovrano Gran Commendatore arrivando al vertice del Supremo Consiglio del Rito Scozzese Antico e Accettato. “Le Pater” non è la sua unica opera massonica – sicuramente la più importante anche se la meno conosciuta della sua intera produzione – perché negli anni seguenti l’artista creò numerosi gioielli, medaglie e diplomi di matrice liberomuratoria, oggi conservati nell’Alfons Muche Museum di Praga. Significativo anche il libro da lui pubblicato nel 1925, Svobodné zednářství (Freemasonry), che celebra il 333esimo anniversario della nascita di Jan Amos Komenský (1592-1670), il fondatore spirituale della Gran Loggia ceca.
La mostra “Massoneria Art Nouveau” sarà un’occasione unica per il grande pubblico per avvicinarsi a opere poco conosciute dove tra le calde tonalità e le linee curve – cosiddette “a colpo di frusta” – proprie dell’Art Nouveau si confondono messaggi esoterici e simboli legati alla massoneria, visibili all’occhio di tutti senza che però l’osservatore comune possa comprendere.
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Vademecum
Palacongressi di Rimini
“Massoneria Art Nouveau. Mito dell’Istituzione nell’arte al tempo della Belle Époque”
1-3 aprile
Ingresso libero