PALERMO – Dopo il restauro realizzato dalla Soprintendenza dei Beni culturali di Palermo, torna alla Vucciria il “Mascherone” marmoreo che accompagna la lapide barocca scolpita nel 1698 da Gioacchino Vitagliano per commemorare la Fontana del Garraffo.
Rubato nel 1989, il Mascherone venne poi restituito all’allora assessore comunale alla Cultura, Letizia Battaglia, che lo consegnò alla Soprintendenza dei Beni Culturali. L’intervento di restauro è stato avviato la scorsa estate dalla ‘ex soprintendente Lina Bellanca.
“Il restauro e la ricollocazione del Mascherone – sottolinea l’assessore regionale ai Beni culturali Alberto Samonà – è un risultato dal valore emblematico e rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni e cittadini. Solo se comprendiamo che i beni culturali sono patrimonio di tutti potremo fare un significativo passo avanti nella valorizzazione della nostra storia e delle sue testimonianze. La sistemazione dell’immagine lapidea inoltre, in quanto primo atto della nuova soprintendente di Palermo Selima Giuliano, costituisce anche un importante segnale di collaborazione tra istituzioni”.
“Sono solo giunta al momento conclusivo di un processo virtuoso – aggiunge Giuliano – che ha visto in campo tante risorse e due soprintendenti prima di me. Il restauro del Mascherone è stato realizzato dalla Soprintendenza di Palermo a costo zero, con l’impiego delle professionalità interne e grazie al dialogo proficuo tra istituzioni e cittadinanza. Un primo passo per il recupero dell’epigrafe marmorea di piazza Garraffo, infatti, è stato promosso e finanziato già nel 2013 dalla Fondazione Salvare Palermo sotto l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza”.