ROMA – Cominceranno a breve i lavori di riqualificazione, restauro e adeguamento del Parco Archeologico di Paestum. “L’intervento – ha spiegato il direttore del Parco Gabriel Zuchtriegel – comprende aspetti variegati. I temi sono ricerca, restauro, tutela, inclusione, accessibilità e sostenibilità. Il filo rosso è l’attenzione per il dettaglio, il rispetto per il patrimonio archeologico ma anche architettonico, paesaggistico e artistico. Niente grandi opere, ma una specie di ritorno ai valori fondanti della cura della bellezza, della téchne, parola con la quale i greci indicavano sia l’arte sia l’artigianato e la tecnica”.
L’obiettivo dei lavori nel museo è quello di risanare i deficit strutturali ed elaborare una concezione espositiva uniforme in tutte le sale per dare quel senso di coerenza e omogeneità che attualmente manca, con particolare attenzione al contenimento del fabbisogno energetico.
Nell’area archeologica sono diversi gli obiettivi che si intrecciano tra loro – spiega una nota del Mibac – “e puntano al restauro della lunga cinta muraria di Paestum, alla ricerca e allo scavo archeologico delle insulae e a un miglioramento della fruizione e dell’accessibilità con nuovi percorsi e impianti. Dagli interventi, non sarà escluso il Museo di Hera Argiva alla Foce del Sele, anch’esso oggetto di operazioni strutturali di riqualificazione, in vista di un rilancio e di un’apertura stabile”.
I lavori saranno svolti con l’ausilio di grandi professionalità tecniche, interne ed esterne, rivolgendo sempre una particolare attenzione al pubblico del Parco che sarà costantemente coinvolto con la possibilità di visitare i cantieri e dialogare con gli addetti ai lavori.
“Ci vorranno all’incirca 18 mesi” – fa sapere la portavoce del Parco, Rossella Tedesco. “Il pubblico – ha spiegato la portavoce – costituirà sempre la nostra priorità e ci impegneremo a continuare a soddisfare le sue esigenze, anche con una capillare campagna di informazione e comunicazione attraverso i nostri canali web”.
“La prospettiva che si apre per Paestum, dopo i lavori – ha infine sottolineato il Funzionario alla Comunicazione, Maria Boffa – è di poter acquisire maggiormente la centralità che gli compete. Scenario attivo, spazio attrattore, realtà partecipata ed inclusiva. Non strumento statico per celebrare collezioni archeologiche, ma ben altro. Una piazza. Una vera e propria agorà di incontri e confronti costruttivi dal forte valore culturale e sociale”.