PARIGI – Il revolver Lefaucheux, una calibro 7 con cui il pittore olandese Vincent Van Gogh (1853-1890) si sarebbe ferito a morte, andrà all’asta a Parigi il prossimo 19 giugno, con una stima tra i 40 e 60 mila euro.
L’arma, “la più famosa della storia dell’arte”, venne scoperta da un contadino nel 1965, nel campo in cui Van Gogh fu trovato ferito, il 27 luglio 1890 ad Auvers-sur-Oise (Val-d’Oise). Dopo il suo rinvenimento la pistola fu consegnata al proprietario della locanda Ravoux d’Auvers-sur-Oise, dove Van Gogh alloggiò e morì dopo il ferimento. Da allora è sempre rimasta nelle mani dei discendenti dell’albergatore.
L’analisi della pistola, che risulta molto rovinata, conferma che è rimasta sepolta nel terreno per un periodo che di fatto potrebbe coincidere con l’anno 1890.
Dubbi sono stati invece sollevati negli anni riguardo il “suicidio” del pittore. In particolare nel 2011 alcuni ricercatori americani hanno ipotizzato che Van Gogh non si suicidò, ma fu ferito da un colpo accidentale partito da una pistola maneggiata da due giovani mentre scherzavano con questa. Quindi l’arma potrebbe essere stata abbandonata nel campo dai due ragazzi. Ipotesi questa contestata da diversi studiosi.
La pistola è stata presentata per la prima volta nel 2012, appunto come “l’arma più famosa nella storia dell’arte”, nel libro di Alain Rohan Aurait-on retrouvé l’arme du suicide?. E’ stata inoltre esposta in una mostra nel 2016 dal Van Gogh Museum di Amsterdam.