TREVISO – Un programma ricchissimo e multiforme quello che propone la 37ma edizione di Asolo Art Film Festival – AAFF, la più antica rassegna al mondo dedicata ai rapporti tra il cinema e le arti visive.
Il titolo scelto quest’anno dal Direttore artistico Cosimo Terlizzi è “Il cinematografo mi fa paura”. Dall’inquietudine di Eleonora Duse (1916) alla post internet art (2019). Fascinazione dell’immagine in movimento, che prende spunto dal sentimento controverso dell’attrice di teatro verso il cinema, quando per la prima volta si sperimentava il passaggio da palco a set.
L’evento speciale che apre ufficialmente Asolo Art Film Festival 2019, è l’inedita sonorizzazione dal vivo del film Cenere (1916, di Febo Mari), l’unico film interpretato da Eleonora Duse, con la la voce di Fiorenza Menni (Premio Duse) e la musica di Luca Maria Baldini, per la regia di Cosimo Terlizzi.
Il Festival è strutturato in due sezioni: Film Sull’Arte (film dedicati all’arte in tutte le sue forme arte visiva, architettura, danza, musica, biografie, lavori di ricostruzione storica sui protagonisti dell’arte) e Film d’Arte (opere audiovisive create con qualsiasi tecnologia usata come strumento d’espressione) suddivisa in video arte e la nuova Post Internet ART curata da Piero Deggiovanni. Inoltre, fuori concorso, viene presentata una selezione di videoclip selezionati tra i più rappresentativi del panorama internazionale curata da Michele Faggi. Uno spazio tutto speciale dedicato ai giovani artisti provenienti da università e accademie d’arte è costituito dalla sezione AFFIORAMENTI che in ogni giornata del Festival vede alternarsi attori, performer registi in un turbinio di proposte e avanguardie.
La giuria che il 23 giugno, giornata conclusiva del Festival, premierà le opere in concorso, è composta da Silvia Calderoni, Artista e Performer, Philippe U. Del Drago, Direttore del Festival Internazionale dei Film d’Arte, FIFA (Montreal, Canada), Helena Kritis, selezionatrice del Rotterdam Film Festival, Roberto Pisoni, Direttore di SKY ARTE, Virgilio Villoresi, Regista.
Tra le opere in concorso presentate in anteprima mondiale si segnala PIU’ DE LA VITA di Raffaella Rivi, sul percorso artistico di Michele Sambin, pioniere della videoarte; Jacqueline De Jong, L’insurgée de l’art, di François Lévy-Kuentz, Francia, sull’artista franco-olandese e sul suo dipingere tra erotismo, violenza e umorismo.
Tra le anteprime internazionali il film russo Koulakov’s Supreme Ultimate di Vladimir Nepevny, uno dei più brillanti artisti dell’arte sovietica non ufficiale degli anni ’50 – ’60, che incarna il desiderio di libertà totale superando l’ossessione di uno Stato.
Per quanto riguarda le anteprime italiane, da non perdere i ritratti di giovani ballerini della Hungarian Dance Academy che affrontano la separazione dalle loro famiglie e le loro aspettative raccontati in Three Dances dell’ungherese Glόria Halász, così come Mitten di Olivia Rochette & Gerard-Jean Claes, Belgio, sguardo intimo sulle sperimentazioni dalla coreografa belga Anne Teresa De Keersmaker in cui la danza prende forma attraverso lo studio meticoloso della composizione musicale di Bach.
Grande attesa anche per il film Kemp dell’attore e regista Edoardo Gabbriellini, sull’ultimo anno del grande ballerino, mimo, coreografo e regista britannico, icona della danza contemporanea e fonte d’ispirazione per artisti del calibro di David Bowie, Kate Bush e Derek Jarman, girato durante il suo soggiorno a Livorno mentre cercava di mettere in scena il suo ultimo spettacolo dedicato a Nosferatu.
Gli IndociIli di Ana Shametaj, Italia, sul lavoro fatto dal regista Cesare Ronconi e l’artista Mariangela Gualtieri con un gruppo di 12 attori-performer. Il docufilm Ruth Weiss, The Beat Goodess della filmmaker statunitense Melody C. Miller, sulla la vita della poetessa esponente della Beat Generation, la sua opera e il suo immaginario poetico attraverso danza, arte, animazione e musica.
I francesi Laurent Bochet & François Combin dirigono Veilhan Venezia dedicato ad una esperienza senza precedenti: uno studio di registrazione progettato come una gigantesca scultura dall’artista Xavier Veilhan per la Biennale Arte di Venezia 2017 che ha coinvolto migliaia di visitatori nelle sessioni di registrazione di oltre 250 musicisti internazionali. E poi ancora Theatron. Romeo Castellucci di Giulio Boato, un ritratto del grande artista tra i massimi esponenti del teatro d’avantgarde e del suo legame con la rappresentazione della natura umana; Etgar Keret: based on a True Story di Stephane Kaas & Rutger Lemn, produzione Olandese-Israeliana opera vincitrice di un Grammy Award, biografia “compulsiva”del famoso scrittore israeliano; lo splendido e delicato The Garden of Piet Oudolf di Thomas Piper, USA, dedicato al paesaggista più influente e celebrato degli ultimi 50 anni in un mondo in armonia con la natura.
L’attrice e produttrice Valeria Golino sarà insignita del Premio Duse 2019 alla carriera. Tra i film prodotti dalla Golino c’è L’Arte viva di Julian Schnabel di Pappi Corsicato, dedicato alla vita e alla carriera dell’artista e regista Schnabel con le testimonianze di amici come Al Pacino e Jeff Koons. Gli altri produttori del Film sono Riccardo Scamarcio e Viola Pestieri.
Il Festival propone anche una serie di eventi collaterali: Conferenze di approfondimento, Eventi Speciali, Installazioni video, Spritzartcon gli artisti, Videoclip internazionali, Talk con registi e critici d’arte, e ogni sera DJ-set con artisti e performer.
Vademecum
Dal 20 al 23 giugno 2019
Asolo, Treviso
Teatro Duse e altre sedi
Via Regina Cornaro 3
Orari: 10 – 24
Biglietti: Ingresso libero
Info:+39 346 829 9680
info@asoloartfilmfestival.com; www.asoloartfilmfestival.com