PARMA – La cultura si riappropria degli suoi spazi a Parma, dove venerdì 4 settembre è stata riaperta ufficialmente Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21 con l’inaugurazione della più grande installazione in programma: Hospitale – Il futuro della memoria.
A celebrare la ripartenza di Parma Capitale Italiana della Cultura è stata una grande cerimonia istituzionale, che si è svolta al Parco Ducale alla presenza del Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli; del Presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini; del sindaco Federico Pizzarotti; dell’Assessore alla Cultura Michele Guerra; del Presidente dell’associazione Parma, io ci sto! Alessandro Chiesi; del Presidente di Unione Parmense degli Industriali Annalisa Sassi e del Direttore Generale del Teatro Regio Anna Maria Meo.
L’installazione Hospitale – Il futuro della memoria, aperta al pubblico dal 5 settembre all’8 dicembre, è stata pensata appositamente per l’iconica Crociera dell’Ospedale Vecchio che, insieme all’intero Complesso Monumentale, dal 2016 è oggetto di un importante intervento di rigenerazione urbana che darà vita a un museo multimediale permanente dedicato alla memoria della città.
Progettata e realizzata da Studio Azzurro, con l’importante contributo di Fondazione Cariparma, la video installazione racconta la storia dell’Hospitale nato dalle acque – i suoi canali, i mulini, le alluvioni – attraverso la presenza virtuale degli attori Marco Baliani e Giovanna Bozzolo, che assumeranno di volta in volta il ruolo di “io narrante” o di testimoni degli eventi. Otto grandi superfici tessili, che occuperanno le pareti della navata centrale, diventeranno gli schermi sui quali si articolerà, da diversi punti di vista, il racconto della storia dell’Ospedale Vecchio.
L’Ospedale Vecchio è uno dei complessi monumentali più importanti di Parma, nonché l’edificio simbolo della storia ospedaliera della città e dei servizi umanitari dispensati nei secoli. È stato l’ospedale cittadino dal XV secolo fino al 1926. Fu fondato nel 1201 da Rodolfo Tanzi; sulle rovine di questo edificio, nella seconda metà del XV secolo, si inizia a costruire il primo nucleo del complesso che vediamo oggi.
In occasione di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21, l’Ospedale Vecchio, ieri deputato alla cura sanitaria dell’individuo, diviene oggi opportunità per il benessere della comunità grazie alla cultura.
L’installazione è articolata in più parti:
All’Ingresso il visitatore si trova di fronte alla riproduzione, in un’unica immagine sincronizzata, della facciata frontale dell’ospedale come appare nell’acquerello di Sanseverini e completata con immagini attuali, accompagnate da una colonna sonora che contribuisce a creare uno spazio ricco di suggestioni.
L’Altare è la seconda installazione. L’allestimento è caratterizzato dalla presenza di otto quinte semitrasparenti in tulle: il primo gruppo è disposto al centro dello spazio, proprio sotto la cupola, a formare l’ideale sviluppo dell’altare anticamente presente in quel punto. Gli altri quattro teli, disposti agli angoli dell’incrocio dei bracci, diventano schermi che riproducono le silhouette delle quattro statue – proprio nel luogo dove erano collocate – che ritraevano La Compassione, L’Aiuto, La Carità, L’ Amore per il prossimo.
Il Testimone è lo spazio per gli otto racconti della storia dell’Ospedale. Nella parte più vasta della navata centrale sono presentate otto videoproiezioni sincronizzate: gli otto temi che racchiudono la storia dell’Ospedale Vecchio dai tempi della sua fondazione fino alle epoche più recenti. È il racconto di una storia quasi sconosciuta agli stessi abitanti della città: la Parma dell’assistenza religiosa e poi civile, ma anche della rivolta popolare. Il visitatore sarà guidato da due “testimoni” virtuali, gli attori Marco Baliani e Giovanna Bozzolo che assumeranno di volta in volta il ruolo di “io narrante” o di testimone degli eventi.
«Hospitale – ha dichiarato Michele Guerra, Assessore alla Cultura – ha rappresentato, nel dossier di Parma 2020, il progetto pilota pensato con Studio Azzurro da cui scaturiva il senso della gran parte dei progetti che ci hanno portati ad essere Capitale Italiana della Cultura”. “Ripartire da qui, oggi, dopo il mutamento di paradigma cui abbiamo assistito in seguito all’emergenza socio-sanitaria, – ha detto ancora Guerra – assume per noi un significato ancora più simbolico: Parma riparte da dove era nato il pensiero di una cultura che batte il tempo e riparte da un luogo come l’Ospedale Vecchio che ci racconta una storia di ospitalità e cura ancora più potente e attuale di quanto potevamo immaginare”.
Leonardo Sangiorgi di Studio Azzurro ha spiegato: “Hospitale, come un’overture musicale, anticipa l’annuncio della nuova destinazione dello storico Ospedale Vecchio di Parma. E’ una sfida allo spazio e al tempo, intrapresa fondendo insieme l’antico e teatrale strumento della narrazione a voce e le moderne tecnologie digitali che fanno rivivere inaspettate storie attraverso grandi figure parlanti”.
Mostra HOSPITALE Il futuro della memoria in allestimento (ph. Studio Azzurro)
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Vademecum
Hospitale – Il futuro della memoria
5 settembre – 8 dicembre 2020
Orari:
da martedì a domenica e festivi | 10 – 20 (ultimo ingresso 19) | sabato 10 – 23 (ultimo ingresso 22)
lunedì chiuso
La mostra si visita in gruppi (max 20 persone, ogni 45 min)
Ingresso con prenotazione obbligatoria
Biglietteria mostra: da martedì a domenica (9-18)
Call center: da lunedì a venerdì (9-13): 06 399 679 50
Informazioni: hospitale.parma@coopculture.it
Acquisto on-line: www.coopculture.it (con diritto di prevendita di € 1,50)
Biglietti: intero 6 euro, ridotto 2 euro per minori di 18 anni, possessori di Parma Card e/o Younger Card, dipendenti Comune di Parma, gruppi di almeno 10 persone, altri soggetti convenzionati, gratuito
bambini fino a 5 anni, accompagnatori di gruppi, persone con disabilità e accompagnatore, giornalisti accreditati, guide turistiche abilitate, forze dell’ordine e militari, possessori tessere ICOM.
Catalogo in mostra (10 euro).
Informazioni: www.parma2020.it