LUCCA – Quattro sculture monumentali in bronzo di Roberto Barni, esposte in occasione della Biennale di Venezia, nel complesso della celebre Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, arrivano a Pietrasanta alla Galleria Poggiali e negli spazi dell’Ex Fonderia d’Arte Luigi Tommasi con il progetto “Controversie” appositamente pensato per questi spazi.
Le quattro opere, dal titolo Atto Muto, Capogiri d’oro, Camminare in croce, Doppia controversia, avevano segnato il ritorno dell’artista pistoiese alla Biennale di Venezia dopo le partecipazioni del 1980, 1984 e 1988, anno nel quale proprio all’ingresso del Padiglione Centrale ai Giardini era stata collocata la prima versione di “Atto Muto”. L’opera rappresenta tre uomini silenti che sorreggono un piano circolare che adesso, in questa ultima apparizione, verrà collocata proprio nello spazio antistante l’Ex Fonderia di Pietrasanta.
Capogiri d’oro verrà invece esposta nella Project Room di via Garibaldi 8. In questa scultura tre pedoni sono capovolti in una gabbia semi-conica: viene presentata quella che potremmo chiamare “drammaticità del quotidiano”, una drammaticità che non è frutto di gesti epici in una situazione tragica, ma della drammatica incapacità di governare la cultura materiale a cui abbiamo dato vita e di cui finiamo per essere vittime. Il punto culminante di questo filone di ricerca è esposto in questa mostra e costituisce un ulteriore momento di riflessione sulla condizione servile in cui si trovano gli uomini.
Negli spazi dell’ex-Fonderia, oltre alle tre sculture Continuo, Ho buona memoria e Remar Contro troveranno posto opere particolarmente iconografiche della poetica di Roberto Barni.
La scultura Camminare in croce presenta quattro uomini, congiunti per i piedi, separati da uno spazio pari ad un angolo retto, percorrono direzioni opposte. Qui il principale riferimento simbolico sembra essere, non tanto quello religioso della croce vessillo del Cristianesimo, ma l’accentuarsi dello smarrimento di uomini che camminano a piccoli passi in quattro direzioni diametralmente opposte, formando una croce, simbolo ormai secolarizzato di sofferenza. Uomini che, come osserva acutamente Alberto Boatto “hanno cessato di possedere il privilegio di un’individualità, di una fisionomia riconducibile a una persona singola, per presentarsi col profilo assottigliato di un emblema anonimo costantemente affaccendato e in cammino”. Le diverse combinazioni di questi individui archetipici e la loro collocazione in differenti contesti contribuiscono a rendere esplicito lo specifico messaggio di ogni singola opera.
In Doppia controversia, una stele umana in cui la verticalità è accentuata dalla posizione delle braccia aderenti al corpo, sembra di poter leggere il tentativo di emanciparsi collettivamente, pur partendo da posizioni differenti (uomini con il capo alternativamente rivolto verso l’alto e verso il basso). A ciò si oppongono però “controversie” più radicali che “si mettono di traverso” al processo di emancipazione e impediscono la condivisione, indispensabile a tale processo, di almeno qualche visione e qualche obiettivo.
L’inaugurazione della mostra si terrà sabato 26 agosto, alle 18.30, nello spazio di via Garibaldi 8, a Pietrasanta.
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Vademecum
Galleria Poggiali
Via Garibaldi, 8
Pietrasanta (LU)
Dal martedì al venerdì dalle 18 alle 24;
sabato e domenica dalle 10.30 alle 12.45 e dalle 18 alle 24;
ingresso libero.
Galleria Poggiali
Ex Fonderia d’Arte Luigi Tommasi
Via Marconi, 48
Pietrasanta (LU)