MILANO – Pirelli HangarBicocca ospita la prima retrospettiva dedicata da un’istituzione europea a Kishio Suga (Morioka, Giappone, 1944), figura chiave dell’arte contemporanea giapponese e personalità di spicco del movimento Mono-ha.
La mostra, dal titolo Situations a cura di Yuko Hasegawa e Vicente Todolí, presenta, nello spazio delle Navate, venti installazioni realizzate dall’artista dal 1969 ad oggi. Le opere sono state appositamente riadattate in funzione dello spazio espositivo che le ospita, stabilendo con esso un intenso legame e acquisendo allo stesso tempo nuove qualità e caratteristiche.
L’esposizione mette in luce gli aspetti di coerenza e di sperimentazione che caratterizzano la ricerca dell’artista e si presenta come un paesaggio costituito da elementi organici e industriali e da materiali differenti, come ferro, zinco, legno, pietre e paraffina, spesso ricercati in loco. Inoltre rivela l’importanza storica e contemporanea di una pratica esemplare come quella di Kishio Suga, che si sviluppa in un momento di grande sperimentazione a livello internazionale con la nascita, tra gli anni ’60 e ’70, di movimenti come la Post-Minimal Art e la Land Art negli Stati Uniti e l’Arte Povera in Italia.
Apre il percorso Critical Sections del 1984, l’unica opera sospesa della mostra, ricostruita per la prima volta. Lungo le navate si alternano invece installazioni, come Continuous Existence—HB, 1977/2016, o Infinite Situation III (door), 1970/2016, con cui Suga indaga la relazione tra il pavimento e le pareti attraverso l’utilizzo di materiali come legno e rami. Altre opere sono concepite come indagini sui materiali utilizzati e sulle loro caratteristiche fisiche, come Parallel Strata, 1969/2016, realizzata interamente con grandi fogli di paraffina sovrapposti, o Soft Concrete, 1970/2016, composta da cemento, ghiaia e lastre di metallo. Lo spazio del Cubo è reso inacessibile al pubblico con Left-Behind Situation, 1972/2016. L’opera, ricostruita nella versione più grande mai realizzata fino ad ora, è composta da un unico cavo metallico di tipo industriale che è teso nello spazio su due livelli, congiungendo diversi punti delle quattro pareti e creando orizzontalmente intersezioni diagonali su cui sono poggiati in precario equilibrio blocchi di pietra e di legno. Infine Unfolding Field, 1972/2016, installazione costituita da pali di bamboo posti su strutture di cemento e cavi leggeri, accoglie il visitatore all’esterno, quindi fuori dal contesto museale e mette in evidenza l’importanza degli elementi naturali nel lavoro di Suga.
La mostra sarà visitabile fino al 29 gennaio 2017.