ROMA – Risale al 2002 l’ultimo piano in materia di servizi e beni culturali. Mercoledì 3 aprile, il Consiglio Regionale del Lazio ha invece approvato il Piano triennale 2019-2021.
Tra i punti principali illustrati in Aula dall’Assessore alla Programmazione Economica, Bilancio Demanio e Patrimonio, Alessandra Sartore c’è l’obiettivo di consolidare e far crescere i sistemi territoriali dei servizi culturali già esistenti e incoraggiare la nascita di nuove aggregazioni, che permettano alle comunità locali di creare nuovi rapporti di conoscenza sul proprio territorio e accrescere le potenzialità di promozione, formazione e ricerca.
Per la valorizzazione del patrimonio culturale diffuso su tutto il territorio regionale, il piano propone accordi Inter-istituzionali, tra Stato, regioni e altri enti pubblici, al fine di stipulare accordi per definire strategie ed obiettivi comuni, elaborare piani strategici di sviluppo sui beni culturali di pertinenza pubblica e anche sui beni di proprietà privata, previo consenso degli interessati.
Il presidente, Nicola Zingaretti, ha spiegato: “il Piano Triennale introduce importanti elementi di novità: favorirà una maggiore sinergia con le altre istituzioni e con i territori grazie al rafforzamento dei sistemi tematici e territoriali dei luoghi della cultura, semplificherà i meccanismi di accreditamento, favorirà l’accessibilità del pubblico, fornirà più risorse grazie anche ai Fondi Europei e consentirà una maggiore progettualità per interventi e finanziamenti”.
Il Piano promuove anchel’accessibilità e l’apertura a tutte le fasce di pubblico, attraverso l’eliminazione delle barriere architettoniche; iniziative finalizzate ad una maggiore partecipazione di tutte le categorie di cittadini, con l’utilizzo di strumenti didattici tradotti nelle lingue delle comunità straniere residenti, l’ausilio di percorsi dedicati ai bambini e laboratori e percorsi fruibili da persone non vedenti e non udenti; una grande attenzione all’innovazione, alla comunicazione e alla formazione.
Per il raggiungimento degli obiettivi, il Piano prevede il potenziamento degli investimenti fatti negli ultimi anni, attingendo anche ai fondi europei disponibili.
Gli investimenti previsti
- Oltre 11 milioni per manutenzione straordinaria e innovazione tecnologica di cui: 6,835 milioni (Fondi Europei) con l’avviso pubblico “L’impresa fa cultura” destinato a micro, piccole e medie imprese; 4,544 milioni tra fondi ordinari per musei, biblioteche e archivi e azione cardine per musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici e complessi monumentali.
- Risorse per le attività e il funzionamento di musei, biblioteche e archivi storici, con 1,7 milioni sul 2019 per valutare i risultati conseguiti e poi determinare gli stanziamenti per le annualità 2020-2021.
- Risorse per il sostegno al funzionamento e per lavori di ristrutturazione e arredi degli Istituti Culturali, con 700 mila euro per il 2019 + 350 mila per il 2020