ROMA – Prende il via il 23 ottobre ROMAISON 2020, una mostra a cura della storica e critica della moda Clara Tosi Pamphili. L’esposizione, ospitata al Museo dell’Ara Pacis riunisce le più importanti sartorie di Costume romane: Annamode, Costumi d’Arte – Peruzzi, Sartoria Farani, Laboratorio Pieroni, Tirelli Costumi, con la presenza di bozzetti dall’archivio personale di Gabriele Mayer – un fondo di riconosciuta importanza storica, che sarà donato alla Galleria Nazionale – e con una sezione dedicata a Mensura, storico produttore di manichini.
lI rapporto tra Moda e Costume “meravigliosamente ambiguo, in una dimensione parallela di ispirazione reciproca soprattutto a Roma” – come scrive la curatrice nel testo che introduce alla mostra – è il filo sotteso a questo insieme eterogeneo di storie affascinanti, che si snodano per oltre un secolo, dalla nascita di Cinecittà nel 1937 alle prime produzioni internazionali girate negli studi romani, come il “Principe delle Volpi” del 1949, dalla stagione dorata del cinema italiano ad oggi.
In mostra, in un gioco di rimandi tra pezzi d’epoca e costumi, si possono ammirare abiti eccezionali che vanno da Charles Frederick Worth, il sarto inglese a cui dobbiamo la nostra concezione di moda, fino a Paul Poiret; dalla romana Maria Monaci Gallenga di cui sono esposti anche i blocchi per la speciale tecnica di stampo a oro e argento su velluto, fino a Madame Gres e agli atelier di alta moda romani come Schubert e Zecca. E, ancora, i grandi dell’alta moda francese come Christian Dior e Balenciaga dialogano tra loro con i costumi straordinari de “Il Conformista” e “L’Ultimo Imperatore” di Bernardo Bertolucci, ma anche con la famosa “Cleopatra” interpretata da Elizabeth Taylor, con gli abiti di “Salò” di Pasolini, o con quelli di “Miss Marx”, presentato con successo all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, fino alle serie tv di grido, come “Penny Dreadful”.
I Costumi dei grandi nomi come Pescucci, Canonero, Atwood, Squarciapino, Donati, Tosi, fino ai più giovani Catini Parrini e Torella, per citarne alcuni, sono messi a confronto diretto con i magici archivi di questi luoghi, per loro fonte di ispirazione.
Irrompono poi sulla “scena” icone cinematografiche, di bellezza e fascino atemporale: Florinda Bolkan che indossa un vero abito di Gallenga come costume nel film “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, Donyale Luna – la prima modella di colore che compare sulla copertina di Vogue nel 1966 – in “Satyricon”, Silvana Mangano, icasticamente glamour mentre indossa le sue parure Bulgari con ametiste, quarzi e diamanti in “Gruppo di Famiglia in un Interno”, Jane Fonda nel celebre “Barbarella”.
ROMAISON dedica inoltre una sezione alle scuole e accademie di moda che, attraverso una didattica che unisce lo studio della tradizione alla sperimentazione, formano i nuovi talenti: con cadenza settimanale, a rotazione, saranno esposti i migliori progetti realizzati dagli studenti di: Accademia di Alta Moda Koefia, Accademia di Belle Arti di Roma, Accademia di Costume e Moda, IED Istituto Europeo di Design, NABA Nuova Accademia di Belle Arti.
Infine, ROMAISON 2020 sbarca all’Auditorium Parco della Musica, in occasione della Festa del Cinema di Roma, con un percorso fotografico promozionale creato ad hoc. Fino al 25 ottobre un’esclusiva selezione di immagini fotografiche, provenienti dalle prestigiose sartorie di Costume romane, sono esposte nella Galleria tra Foyer Petrassi e Teatro Studio.
Grazie al contributo tecnico di Rinascente, il percorso fotografico sarà esposto nel Cavedio Interno del Flagship Store di Via del Tritone. Anche le vetrine degli Store romani di Rinascente saranno un piccolo palcoscenico promozionale.
L’iniziativa è promossa da Roma Capitale. Organizzazione Zètema Progetto Cultura. Contributo tecnico di Rinascente. Si ringraziano Fondazione Cineteca di Bologna, Istituto Luce – Cinecittà e Fondazione Cinema per Roma.
ph credit Simon d’Exéa
{igallery id=9931|cid=2051|pid=1|type=category|children=0|addlinks=0|tags=|limit=0}
Vademecum
ROMAISON
Roma, una Maison straordinaria:
archivi e produzioni dei laboratori di Costume
Museo dell’Ara Pacis
Lungotevere in Augusta (angolo Via Tomacelli) – 00186 Roma
23 ottobre – 29 novembre 2020
Tutti i giorni ore 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima).
Biglietto integrato Museo dell’Ara Pacis + Mostra per non residenti a Roma
€ 12,00 biglietto integrato Mostra + Museo dell’Ara Pacis intero;
€ 10,00 biglietto integrato Mostra + Museo dell’Ara Pacis ridotto;
Biglietto integrato Museo dell’Ara Pacis + Mostra per residenti a Roma
€ 11,00 biglietto integrato Mostra + Museo dell’Ara Pacis intero;
€ 9,00 biglietto integrato Mostra + Museo dell’Ara Pacis ridotto;
Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente.
Ingresso con biglietto gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente.
Integrazione di biglietteria pari a € 1,50 sul costo del biglietto di ingresso al Museo dell’Ara Pacis e alla Mostra, secondo la tariffazione vigente
Attesa del proprio turno a distanza di sicurezza (almeno 1 mt). Misurazione temperatura con termoscanner (non è possibile accedere con temperatura uguale o superiore a 37.5). Esibire il biglietto digitale o la stampa cartacea del print@Home senza passare dalla biglietteria.
Coloro che non pre-acquistano il titolo d’ingresso dovranno fornire in loco i dati personali per la tracciabilità per l’emergenza COVID -19.
E’ obbligatorio l’uso della mascherina. Vietati gli assembramenti. Distanza di sicurezza (almeno 1 mt), ad eccezione delle famiglie. E’ disponibile il gel per mani/guanti. Ingresso ai wc contingentato. Si prega di seguire la segnaletica.