ROMA – Sono circa duecento le proposte ricevute e 12 i progetti vincitori del “Bando di selezione Sala Santa Rita 2021”, promosso dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale e affidato in gestione all’Azienda Speciale Palaexpo.
I progetti selezionati saranno esposti a partire dal 5 luglio 2021 e successivamente ogni due settimane, fino al 31 dicembre 2021.
Programma
5-15 luglio
Numero Cromatico Don’t You Forget About Me
A cura di Daniela Cotimbo.
Il progetto avviato da Numero Cromatico nel 2020, che utilizza le potenzialità, la sofisticazione e la pervasività di un mezzo come l’Intelligenza Artificiale per indagare gli effetti sull’osservatore e per mettere in discussione il modo stesso di fare arte. Nell’opera è stato coinvolto il filosofo bolognese Franco “Bifo” Berardi ed è stata realizzata anche grazie al contributo dell’associazione culturale Re:Humanism.
16-30 luglio
Gaia Bellini, Alizarina
Frutto di un lungo e approfondito studio sulla storia e la potenza del simbolismo del colore naturale nelle diverse civiltà del mondo, il lavoro, indagando sulle interrelazioni tra la specie umana e l’ecosistema, esalta le infinite possibilità cromatiche della rubia tinctorum.
1°-15 agosto
Luca Arboccò e Francesco Pozzato, Progetto per Chiesa di Santa Rita da Cascia in Campitelli
A cura di Sabrina Losenno e Beatrice Marotta.
Il progetto espositivo si focalizza sulla storia della ex chiesa di Santa Rita da Cascia in Campitelli e si concentra sullo spostamento dell’architettura da un luogo della città a un altro avvenuto tra il 1928 e il 1940. Le opere di Francesco Pozzato e Luca Arboccò, originate in un altro contesto, spostate nella Chiesa di Santa Rita attiveranno un processo di rielaborazione e risignificazione e si interrogheranno sul monumento e sul suo rapporto con l’esterno.
16-31 agosto
Edoardo Tedone, Mutabilia
Video animazione multicanale che attraverso lo spostamento dell’ex-chiesa di Santa Rita avvenuto nel 1928, problematicizza il concetto di eternità e riflette sul carattere mutevole di Roma e dell’urbe in senso più ampio. La video animazione sarà accompagnata da un’oscillazione di toni generata dalle coordinate geografiche della chiesa.
1°-15 settembre
Valeriana Berchicci, Lo spiracolo di Santa Rita
A cura di Anita Calà.
Progetto proposto da Associazione VILLAM.
Con l’obiettivo di tornare al fondamento della fotografia, al “nutrimento della luce”, il lavoro, strettamente collegato al sito che lo ospita, si interroga sul senso delle immagini, sulla funzione dello sguardo e sulla genealogia dell’osservatore contemporaneo.
16-30 settembre
Letizia Scarpello, Spring Cleaning
La performance si configura in un rituale che unisce l’aspetto pratico a quello spirituale, prendendo spunto dalle “pulizie di primavera” che tradizionalmente portano a ripulire gli spazi quotidiani con l’avvento della bella stagione e che derivano dall’usanza ebraica di pulire la casa in corrispondenza della Pesach.
1°-15 ottobre
Jacopo Belloni, Beatrice Favaretto, Giorgia Garzilli, Diego Gualandris, Pietro Librizzi, Progetto collettivo
Dalla storia travagliata dell’ex chiesa, è nato il progetto che trasforma lo spazio architettonico in un organismo senziente e mutante. Una installazione realizzata con materiali commestibili e una serie di performance – visite guidate (previo appuntamento) coinvolgeranno i visitatori e le visitatrici in una dimensione plurisensoriale e iperrealistica.
16-31 ottobre
Marco De Rosa, Arrotino
A cura di Valentina Muzi.
L’installazione sonora farà da trait d’union tra i codici linguistici dell’arte contemporanea, la sfera popolare e l’elemento “banale” che anima, ancora oggi, le vie dei quartieri della Capitale, mentre l’architettura dell’ex-Chiesa Santa Rita farà da ‘cassa di risonanza’ avvolgendo il pubblico e conducendolo all’interno di un percorso esperienziale.
1°-15 novembre
Aurelio Di Virgilio, Sexy Movers
Sexy Movers sarà una performance site-specific, il cui focus è l’incontro con l’altro. Il momento in cui due individui entrano in contatto, quell’istante che dà inizio al processo di trasformazione reciproca, verrà dilatato per poter osservare le dinamiche e gli stati d’animo che lo accompagnano.
16-30 novembre
Sabrina Mezzaqui, Bianco Naturale
Progetto proposto da Galleria Continua.
Con Bianco naturale l’artista porta nella Sala Santa Rita il manufatto collettivo nato all’interno del laboratorio “Meditazione delle mani. Ciò che ci rende umani” tenuto a Cesena nel 2016.
1°-15 dicembre
Marzio Zorio, Biblioteca
Con testi di Ilaria Peretti.
L’opera si configura come un sistema attraverso il quale investigare la scrittura. In particolare, indaga il destino del testo – traccia sviluppata nelle dimensioni spaziali del piano, manipolato e trasmesso indipendentemente dal contesto che lo ha prodotto – attraverso la partecipazione diretta dei visitatori e delle visitatrici.
16-31 dicembre
Ozge Sahin, La memoria collettiva
Il progetto espositivo è nato durante il lockdown 2020-2021 dall’esperienza di una nuova percezione del tempo. Articolato in un’installazione dove l’artista ha “cucito” le proprie emozioni e in una performance, il lavoro esprime la consapevolezza della sovrapposizione della memoria intima e di quella collettiva.
*Le date del programma potrebbero subire dei cambiamenti, si raccomanda pertanto di controllare il sito www.salasantarita.it per eventuali aggiornamenti.
La sala Santa Rita
La Chiesa di Santa Rita da Cascia, sorta nei pressi della scalinata dell’Aracoeli sul luogo della medievale chiesa di San Biagio de Mercato, è una chiesa barocca a pianta ottagonale sita di fronte al Teatro di Marcello.
Fu realizzata intorno al 1653 su progetto dall’architetto Carlo Fontana, che per la sua facciata studiò particolari accorgimenti prospettici per una percezione diagonale. La dedicazione a Santa Rita, suora agostiniana di Cascia morta nel 1447, si deve alla diffusione del suo culto a Roma dopo la beatificazione avvenuta nel 1627. Nel 1928, durante i lavori per la costruzione del Vittoriano, la piccola chiesa venne smontata e, superato il progetto di Giovannoni di ricostruirla ai piedi del Campidoglio, solo tra il 1937 e il 1940 fu ricostruita nello spazio attuale, dopo la sistemazione e “liberazione” del Teatro di Marcello (dal 1926 in poi) e la distruzione di Piazza Montanara. L’esterno del complesso religioso venne totalmente restaurato durante l’Anno Santo del 1950.
Nel 1952 l’edificio fu affidato alla congregazione della Piccola Opera della Divina Provvidenza fondata da Don Orione, e infine, nel 1990, tornò nel patrimonio disponibile del Comune di Roma e venne utilizzato per mostre ed eventi culturali fino alla chiusura nel 2001 per opere di restauro e consolidamento.
Dal 2004 la Sala è un suggestivo spazio polifunzionale dedicato all’arte contemporanea, che ospita mostre site-specific, in cui gli artisti dialogano con la seducente architettura di Carlo Fontana.
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SALA SANTA RITA
Indirizzo: Via Montanara, Roma
Sito: www.salasantarita.it
Orari: dal martedì alla domenica, dalle 18.00 alle 21.00
Ingresso gratuito
IG: salasantarita_roma FB: SalaSantaRitaRoma