MILANO – Il 15 ottobre sono state presentate alla Triennale di Milano le mostre “Enzo Mari curated by Hans Ulrich Obrist with Francesca Giacomelli”, aperta dal 17 ottobre 2020 al 18 aprile 2021, e “Claudia Andujar: La lotta Yanomami”, a cura di Thyago Nogueira in collaborazione con l’Instituto Moreira Salles (Brasile), aperta dal 17 ottobre 2020 al 7 febbraio 2021. La mostra dedicata a Claudia Andujar inaugura anche il partenariato tra Triennale Milano e Fondation Cartier pour l’art contemporain.
Ad aprire la conferenza stampa di presentazione delle esposizioni è stato il ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini (in collegamento), che ha confermato il sostegno del Mibact al Museo del Design italiano di Triennale Milano e ha annunciato la nascita in Triennale del Museo nazionale della fotografia, a partire dalla collaborazione con il Mufoco, Museo di fotografia contemporanea. “Sono qui per ribadire il mio sostegno alla Triennale – ha detto Franceschini – sostegno nell’ordinarietà della gestione” ma anche, “con le risorse del ministero, un sostegno nell’emergenza: presto ci sarà un ulteriore intervento per aiutare la fase dell’emergenza e per sostenere la triennale anche su un’iniziativa cui stiamo lavorando per dotare l’Italia finalmente di un grande museo nazionale della Fotografia”. “Siamo in un momento ancora difficile della pandemia – ha poi aggiunto il ministro -, è importante soprattutto nel nostro settore, la cultura, dimostrare che si può andare avanti, con il cinema e le mostre, adottando le misure di sicurezza molto rigide che sono state previste e che dovranno essere mantenute”.
Il presidente della Triennale, Stefano Boeri, ha affermato: “Siamo felici ed emozionati di riprendere dopo mesi difficili in cui, comunque, siamo riusciti a tenere la Triennale aperta: abbiamo tenuto aperto il museo del Design, abbiamo portato in giardino le mostre, le riflessioni sull’architettura e il design. Abbiamo portato in Triennale anche l’arte visiva e le arti performative”.
La mostra “Enzo Mari curated by Hans Ulrich Obrist with Francesca Giacomelli”, nata dallo scambio e dialogo intercorsi negli anni tra Mari stesso e il curatore Hans Ulrich Obrist, racconta oltre 60 anni di attività progettuale, dall’arte al design, dall’architettura alla filosofia, dalla didattica alla grafica. Il progetto espositivo è articolato in una sezione storica, a cura di Francesca Giacomelli, e in una serie di contributi di artisti e progettisti internazionali – Adelita Husni-Bey, Tacita Dean, Dominique Gonzalez-Foerster, Mimmo Jodice , Dozie Kanu, Adrian Paci, Barbara Stauffacher Solomon, Rirkrit Tiravanija, Danh Vo e Nanda Vigo, oltre a Virgil Abloh per il progetto di merchandising – invitati a rendere omaggio a Mari attraverso installazioni site-specific e nuovi lavori appositamente commissionati. Un contributo particolare è quello di Nanda Vigo che nell’opera inedita, ideata per la mostra, prima della sua scomparsa, reinterpreta con la luce due dei lavori più celebri di Mari, i 16 animali e i 16 pesci.
L’esposizione è accompagnata da un catalogo, edito da Electa, che accanto all’approfondimento monografico, e al regesto completo delle opere, è arricchito da numerose interviste e da suggestivi contributi di progettisti e artisti di fama internazionale, invitati dal curatore a rendere omaggio al lavoro e alla figura di Enzo Mari attraverso le loro opere.
La mostra “Claudia Andujar: La lotta Yanomami” presenta la più vasta esposizione mai dedicata all’opera fotografica e all’attivismo della grande artista brasiliana Claudia Andujar che, fin dagli anni Settanta, dedica la sua vita alla fotografia e alla difesa degli Yanomami, popolazione amerindia tra le più importanti dell’Amazzonia brasiliana. In un momento in cui il territorio degli Yanomami è minacciato da un’imponente invasione di cercatori d’oro, alla quale si aggiunge il diffondersi del Covid-19, l’esposizione assume una particolare risonanza in un contesto di crisi umanitaria e ambientale incalzante. Frutto di molti anni di ricerca negli archivi della fotografa, l’esposizione, curata da Thyago Nogueira, direttore del Dipartimento di fotografia contemporanea dell’Instituto Moreira Salles in Brasile, presenta l’opera di Andujar attraverso più di 300 fotografie in bianco e nero o a colori — tra cui numerosi inediti —, un’installazione audiovisiva, documenti storici, nonché i disegni e un filmato realizzati dagli artisti yanomami.