ROMA – “Urbs, dalla città alla campagna romana” è il progetto finanziato dal Programma Nazionale per gli investimenti Complementari al PNRR che consentirà di completare il restauro delle quattro sedi del Museo Nazionale Romano: Terme di Diocleziano, Palazzo Massimo, Palazzo Altemps e Crypta Balbi.
Il Museo Nazionale Romano, insieme al Parco Archeologico dell’Appia Antica, è tra i 14 «grandi attrattori culturali» scelti dal MiC aventi ad oggetto interventi strategici per il rilancio della cultura e del turismo in Italia. Il Museo ha ottenuto uno stanziamento di 71 milioni di euro, che si aggiunge ad altri finanziamenti pregressi, per un totale di circa 100 milioni complessivi.
I lavori previsti nelle quattro sedi
Terme di Diocleziano
Per le Terme di Diocleziano sono previsti i seguenti interventi: rifacimento dell’impiantistica, verifiche statiche e controlli antisismici, necessari per il ripristino e l’apertura al pubblico delle sette Grandi Aule attorno alla basilica di Santa Maria degli Angeli.
Gli ambienti maestosi, che ospitarono nel 1911 la grande mostra archeologica per il cinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, amplieranno la superficie espositiva del Museo, permettendo la presentazione permanente e ciclica di opere e di contesti molto importanti, ma da decenni nascosti al pubblico.
Grazie a un accordo stipulato con la Soprintendenza Speciale di Roma e il Parco Archeologico dell’Appia Antica, saranno restituiti al percorso museale i piani superiori delle quattro ali del Chiostro di Michelangelo e quelle del chiostro piccolo della Certosa di S. Maria degli Angeli.
Al primo piano del Chiostro di Michelangelo, saranno esposti i contesti che raccontano la storia più antica della città, dalle origini fino alla fine della repubblica, cioè dal X al I secolo a.C. Dalle necropoli protostoriche, già presentate, di Roma e dell’Osteria dell’Osa a Gabi, si continuerà con quelle, orientalizzanti, di Castel di Decima, Laurentina e Ficana (VII sec. a.C.).
Nelle gallerie al primo piano del Chiostro piccolo della Certosa, sarà presentata la città imperiale: a partire dai recenti ritrovamenti della Soprintendenza Speciale di Roma, si racconterà la “città dei vivi” dall’epoca di Augusto fino a quella di Diocleziano. Una sezione a parte è riservata alla “città dei morti”, con la documentazione funeraria, con iscrizioni funerarie, sarcofagi, rilievi, urne, ritratti e corredi funerari databili tra il I secolo a.C. e il III secolo d.C. Il percorso sulle necropoli continuerà nei giardini, con moltissimi reperti, e nella forica, cioè nella latrina termale antica.
Una sezione sarà dedicata alla storia del complesso delle Terme di Diocleziano e alla sua trasformazione in Certosa nel Cinquecento. Un’ultima sezione, infine, ricavata all’interno delle Grandi Aule, offrirà un’introduzione breve alla storia di Roma per chi, arrivando alla stazione Termini, avrà solo un tempo limitato da dedicare alla visita.
Palazzo Massimo
A Palazzo Massimo il progetto principale è quello di coprire il cortile interno, in modo da ampliare il percorso di visita esponendo le tante opere oggi conservate nei magazzini. Il tema del percorso sarà quello di Roma come centro dell’Impero, dall’epoca di Augusto fino a quella di Massenzio (dal I all’inizio del IV sec.).
Al piano terra verranno esposti i documenti più significativi per la storia dell’Impero. Il primo piano sarà dedicato all’Impero, alle sue conquiste, alle tante religioni che vi erano praticate e rappresentate, dall’Egitto all’Oriente. Il secondo piano resta dedicato all’otium, con le grandi ville suburbane come quella di Livia e della Farnesina. Sarà inoltre riaperto il Medagliere, il più grande e antico che si conservi, chiuso per l’emergenza Covid, e sarà ampliato il numero di monete esposte.
Palazzo Altemps
Palazzo Altemps rimarrà il luogo del collezionismo, incentrato sulla collezione Boncompagni Ludovisi. Il nuovo percorso, più didattico, farà capire i tanti modi in cui, dall’antichità all’epoca rinascimentale e moderna, la scultura greca era reinterpretata e trasformata, a seconda dei vari contesti sociali e intellettuali in cui era utilizzata.
Il percorso inizierà al piano terra, con una presentazione sintetica della lunga storia del Palazzo e delle famiglie che l’hanno creato e trasformato. Attraverso la collezione Boncompagni Ludovisi si racconterà come venivano scelte le opere, come venivano restaurate, come venivano realizzate creazioni originali a partire da frammenti, pastiches, o create delle versioni moderne di opere antiche.
Si illustreranno poi i diversi usi della scultura greca in età imperiale. Nei nuovi spazi intorno alla sala del Gioiello si succederanno gli originali greci, come il Trono Ludovisi, le copie romane di opere di Mirone, Policleto e Fidia, trasferite da Palazzo Massimo e dalle Terme di Diocleziano.
Il primo piano accoglierà le rielaborazioni romane delle opere dei grandi maestri come Prassitele e Lisippo. Tra i capolavori della scultura antica: il discobolo Lancellotti, il pugile seduto e il principe ellenistico di bronzo.
I lavori di restauro della sede, in parte già avviati, riguardano il recupero del secondo cortile, la sala del Gioiello, e il suo portico realizzato agli inizi del Cinquecento. L’intervento riguarda anche il restauro dell’altana, la più antica di Roma; il ripristino del teatro, l’unico conservato in un palazzo privato romano, e la fruizione della Chiesa, dove Gabriele D’Annunzio sposò Maria Hardouin di Gallese, che ospiteranno concerti ed eventi culturali.
Crypta Balbi
La Crypta Balbi è conosciuta come il museo in cui si presenta la trasformazione della città tra la tarda Antichità e il Medioevo. In realtà, questo museo copre solo una minima parte della sede di Crypta Balbi. Attualmente, il 90% circa della superficie dell’isolato di competenza del Museo Nazionale Romano non è accessibile, a causa dello stato drammatico di degrado degli edifici e dell’impossibilità, per ragioni di sicurezza, di aprire al pubblico il percorso archeologico.
Il progetto prevede il ripristino dell’intera area comprendente il convento cinquecentesco voluto da Ignazio di Loyola e gli edifici circostanti, che presentano una stratigrafia che va dal 1300 a tutto il 1900.
La Crypta Balbi conserva inoltre preziose testimonianze della storia recente, dalle vicende più tragiche della Seconda Guerra Mondiale, come il rastrellamento del 16 ottobre 1943 nel Ghetto, agli Anni di Piombo, con la scoperta del corpo di Aldo Moro il 9 maggio 1978.
L’intervento, da 71 milioni di euro, conserverà e valorizzerà queste memorie.
Il percorso espositivo sarà organizzato in tre grandi sezioni: nella prima, su via delle Botteghe Oscure, sarà presentata Roma e le sue trasformazioni dall’epoca di Costantino fino al Medioevo. Il piano terra sarà dedicato alle trasformazioni della tarda Antichità, dal IV al V secolo. Al primo piano sarà presentato l’inizio del Medioevo, con i Longobardi, dal VI fino all’VIII secolo, mentre al secondo piano il percorso cronologico si estenderà dall’età Carolingia fino all’XI secolo.
Si passerà nella seconda sezione del museo in cui il percorso riguarderà il quartiere antico della Crypta Balbi, con la visita dei resti archeologici intorno all’esedra, al mitreo e al quartiere abitativo.
La terza sezione, su via dei Delfini, verso il Ghetto, si concentrerà sulla storia moderna e contemporanea di Roma, da Ignazio di Loyola fino ad Aldo Moro.
L’isolato di Crypta Balbi sarà anche dotato di un centro studi, di un centro d’archivio e di produzioni digitali, di una foresteria per studenti, studiosi e artisti e da un centro per gli eventi e per le mostre temporanee.