VARESE – Sono state inaugurate ufficialmente nel Parco Comunale di via Piantanida a Origgio, tre monumentali sculture, donate alla città di Louise Bourgeois, Giovanni Rizzoli e Tristano di Robilant.
L’opera di Bourgeois, unica scultura esposta in uno non museale in Europa, è stata fatta realizzare appositamente per questa collocazione e donata dall’artista quando era ancora in vita. Il progetto di donazione è infatti nato oltre 15 anni fa propio nello studio di Louise Bourgeois. In quel periodo una delegazione del Comune di Origgio, città nota agli artisti per la presenza dell’attiva fonderia artistica 3v di Walter Vaghi, si recò a New York e, grazie all’intercessione di Giovanni Rizzoli, chiese all’allora novantenne, di realizzare una scultura per la città. La sfida venne accettata e i tre artisti lavorarono a un progetto comune. Da li nacquero le tre sculture tutte fusioni di alluminio.
The Couple (2003), l’opera di Louise Bourgeois rappresenta un abbraccio dalle dimensioni imponenti – 365,1 x 200 x 109,9 cm – e dal peso di circa 635 chilogrammi. Due corpi – novelli Paolo e Francesca di dantesca memoria – che si attraggono e respingono avvolti in una spirale che ne confonde forme e sembianze. “Le figure nella scultura sospesa The Couple si abbracciano, l’una nelle braccia dell’altra. Nulla potrà separarle. È uno stato precario e fragile. Malgrado tutti i nostri handicap, ci teniamo fra le braccia a vicenda. Quello che mi interessa veramente è il concetto dell’Altro. Si tratta di un punto di vista ottimistico. Incastrate assieme, vorticano per l’eternità.” (Louise Bourgeois)
Naughty Girl (2009-2010) di Giovanni Rizzoli rappresenta una gabbia che custodisce una giovane ragazza con ombrellino che, in ginocchio su un trespolo, come un uccellino esotico sembra cercare riparo e protezione da sguardi indiscreti, mentre leggera si accinge a compiere eleganti evoluzioni, “esprimendo un’emozione adolescenziale di coercizione e contentezza allo stesso tempo.” (Giovanni Rizzoli)
Infine la terza scultura, Elijah’s Cloud (2012) di Tristano di Robilant rappresenta la nuvola di cui scrive il profeta Elia. La scultura è stata concepita e modellata da di Robilant prima in vetro soffiato e successivamente ingrandita fino a quasi tre metri e mezzo di altezza per la fusione in alluminio. La ‘nuvola di Elia’ che “risolve anni di siccità” sorge su un gambo di calice, quasi un bicchiere metaforicamente colmo d’acqua, pronto per essere rovesciato.
“La scultura nasce dal soffio di un vetro. Ingrandendola in alluminio ho cercato di tenerne la leggerezza e spontaneità. La lucidatura poi gli permette una migliore interazione con gli elementi che la circondano: alberi, nuvole e cielo.” (Tristano di Robilant)
Per la presentazione delle tre sculture è stato realizzato un catalogo progettato e coordinato da Habitare – Idee Culturali, che include un testo critico di Bruno Corà e una conversazione tra Elena Geuna e Giovanni Rizzoli.
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