POMPEI – Organizzata dal Parco archeologico di Pompei, la mostra “Venustas”, ospitata alla Palestra grande, racconta le mode dell’antichità attraverso oggetti quali creme, trucchi, bagni di profumo, specchi per ammirarsi, ornamenti per abiti e gioielli, amuleti, statuette e preziosi dedicati agli Dei.
La mostra è dunque un’immersione in quelli che erano i canoni e i gusti estetici delle popolazioni dell’area vesuviana in epoche antiche (dall’ VIII/VII sec a. C. al I sec. d. C.), sulla base dei reperti, circa 300, rinvenuti nei vari siti del Parco Archeologico di Pompei: il villaggio protostorico di Poggiomarino, le necropoli protostoriche di Striano e quella di Età Arcaica di Stabia, i santuari di Pompei e di Stabia, le ville di Oplontis e Terzigno, ed infine l’abitato dell’antica Pompei ed il suo circondario.
In linea con il tema della mostra si inseriscono anche gli itinerari di visita previsti dal Parco, come quello alla casa degli Amanti, che prende nome dal verso inciso in un quadretto, rinvenuto nel portico del giardino: Amantes, ut apes, vitam melitam exigunt (Gli amanti conducono, come le api, una vita dolce come il miele). La Domus era stata aperta al pubblico lo scorso novembre dopo gli interventi di messa in sicurezza. Al fine di consentirne la visita, nel pieno rispetto delle misure previste dalla attuale normativa sanitaria, l’accesso alla Domus è stato adeguato, prevedendo un ingresso e una uscita separati.