POMEZIA (RM) – Da lunedì 29 marzo è visibile sulle pareti esterne della Biblioteca comunale Ugo Tognazzi a Pomezia, L’antiporta, il grande murale realizzato dall’artista Agostino Iacurci (Foggia, 1986, vive e lavora a Berlino).
L’opera è stata realizzata nell’ambito del progetto Sol Indiges. Arte pubblica a Pomezia tra mito e futuro, a cura di Marcello Smarrelli, nato per incrementare il patrimonio culturale della città attraverso un programma di interventi di Urban Art, nell’intento di riannodare il filo della storia contemporanea di Pomezia con il mito delle origini: un contributo della città alle celebrazioni nazionali per il settecentesimo anniversario della morte di Dante, considerato il ruolo centrale che Enea e Virgilio hanno avuto nella Divina Commedia.
Sol Indiges è il nome del santuario dedicato al dio Sole progenitore di tutte le cose, sorto nel luogo dello sbarco di Enea alla foce del Numico nelle campagne limitrofe all’attuale Pomezia – dove sorgerà Lavinium – e l’epiteto con cui i romani indicavano il loro eroe fondatore.
“Sol Indiges. Arte pubblica a Pomezia tra mito e futuro – spiega il curatore Marcello Smarrelli – propone una visione inedita della città, recuperando la potenza comunicativa della pittura murale intesa come manifesto, intervenendo sui luoghi che da sempre contribuiscono ad arginare la desertificazione culturale, quali la scuola e la biblioteca, stimolando la curiosità e il pensiero critico, per generare nuove idee”.
Il progetto si articola in due fasi: la prima ha visto protagonista Agostino Iacurci, il quale ha realizzato il grande murale L’antiporta, seguendo le linee dettate dall’architettura della Biblioteca Comunale Ugo Tognazzi, proponendo un’inedita lettura dell’edificio e un nuovo ruolo nel percorso narrativo della città.
L’artista si è ispirato al libro VI dell’Eneide in cui si narra l’incontro con la Sibilla Cumana, la veggente che predice ad Enea lo sbarco sul litorale laziale. Il suo antro viene descritto da Virgilio come una caverna con cento porte che si spalancano automaticamente all’unisono nel momento del responso. Le soglie che conducono nell’oltretomba, la misteriosa porta in tufo dell’Heroon di Enea conservata al Museo Archeologico Lavinium, le porte varcate da Virgilio e Dante nella Divina Commedia, sono altrettanti riferimenti derivanti dal confronto con i classici e amplificano la funzione simbolica della biblioteca, che diventa tempio del sapere, oracolo laico della città, luogo privilegiato in cui ottenere risposte alle proprie domande.
La seconda fase vedrà coinvolto ivan (Ivan Tresoldi) (Milano, 1981, vive e lavora a Milano) che presenterà, il 15 ottobre 2021, il lavoro Chiamata alle arti – Fare scuola, che prevede la realizzazione di azioni collettive e partecipate per dare vita ad una serie di opere d’arte e a una performance che coinvolgeranno tutti gli studenti.
Venerdì 9 aprile 2021, dalle ore 11.00 alle ore 16.00 è previsto l’opening day del progetto con la presentazione ufficiale dell’opera di Agostino Iacurci, a cui prenderanno parte il sindaco Adriano Zuccalà, la vicesindaco Simona Morcellini, il presidente della Fondazione Pastificio Cerere Flavio Misciattelli, il direttore artistico Marcello Smarrelli e l’artista stesso. Il programma si svolgerà nel rispetto delle norme di sicurezza stabilite dalla normativa vigente per l’emergenza epidemiologica da Covid-19.
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