VENEZIA – Si terrà giovedì 19 gennaio il dialogo tra Giandomenico Romanelli, curatore della mostra “Bellini e i bellinani”, che aprirà al pubblico al Palazzo Sarcinelli di Conegliano sabato 25 febbraio, e lo studioso Anchise Tempestini attorno a una delle più importanti famiglie dell’arte veneziana, quella dei Bellini.
L’incontro rifletterà in particolare sulla complessa cronologia della vita del grande Giovanni Bellini, la cui data di nascita è tuttora oggetto di discussione tra gli studiosi. Attraverso la vita e la produzione straordinaria del maestro del Rinascimento, si evidenzieranno i rapporti con Jacopo e Gentile Bellini, anch’essi straordinari interpreti del tempo, tracciando inoltre una mappa del milieu belliniano e della “bottega”, come si diceva allora.
Non poteva esserci cornice migliore per questo incontro belliniano di quella offerta dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia, che conservano la più consistente e completa raccolta di opere di Giovanni Bellini al mondo.
La mostra Bellini e i bellinani
Nel cinquecentenario della morte di Giovanni Bellini prosegue a Palazzo Sarcinelli il ciclo dedicato alla pittura veneziana e veneta negli anni tra gli anni magici del Quattro e Cinquecento, approdando alla figura imprescindibile di Giovanni Bellini.
Qual è stata l’eredità belliniana, quali gli artisti, i pittori influenzati dall’esperienza inconfondibile del Giambellino? In mostra si potranno ammirare opere di Giovanni Bellini, Tiziano, Palma il Vecchio, Tintoretto e alcuni tra i più raffinati interpreti dell’insegnamento belliniano, tra cui Andrea Previtali, Marco Bello, i Santacroce, Bartolomeo Veneto e molti altri. Un avvincente percorso tematico dove il pubblico potrà confrontarsi con alcuni motivi tipici della nuova iconografia belliniana, dalle celebri Madonne con il bambino all’Imago Christi, dalle sacre meditazioni ai ritratti e alle scene mitologiche.