MILANO – Il QT8, quartiere di edilizia popolare sperimentale, nacque nel 1947 in occasione dell’VIII Triennale (dedicata alla ricostruzione post-bellica). Regista fu l’architetto Bottoni, insieme a professionisti (architetti, artisti, scultori, designer) ed altri Enti. Oggi le architetture hanno subito radicali trasformazioni. Da qui l’ipotesi per un piano di tutela e l’idea di un “museo a cielo aperto” del Moderno.
La pubblicazione riguarda la storia di un quartiere nato dalla mano dell’architetto Piero Bottoni tra il 1946 e il 1949, collocato nella zona ovest di Milano. Esso non fu soltanto un esempio di ricostruzione e ampliamento di una parte della città nel Dopoguerra, ma rappresentò soprattutto un’opportunità di sperimentazione di nuovi materiali e nuove tipologie edilizie per i più importanti progettisti dell’epoca (tra i quali Lingeri, Zuccoli, Ponti, Albini, Gardella, Zanuso, Rogers…) che furono chiamati, in occasione dell’VIII Triennale, ad occuparsi del tema della “casa per tutti” attraverso la progettazione e la realizzazione di un quartiere di edilizia Moderna. Si trattò di un grande esempio, forse unico, di collaborazione tra diversi Enti, Istituzioni, Amministrazioni, Imprenditori, Artigiani e Professionisti. Nel corso del tempo, le architetture del QT8 hanno subito però radicali modifiche ed oggi, dopo numerosi casi di demolizioni e pesanti trasformazioni, la necessità di un intervento conservativo è richiesta con urgenza. Da qui è nato il progetto volto alla definizione di “linee guida” per la conservazione e la valorizzazione del quartiere e dei suoi edifici, eseguito dopo una cospicua analisi urbana e caratterizzato da una serie di obiettivi.
L’approccio non è stato puramente conservativo, ma sono state prese in considerazione numerose questioni quali l’adattamento alle attuali norme (risparmio energetico, barriere architettoniche, accessibilità degli edifici) o le semplici richieste dei residenti, al fine di attuare un piano unitario che potesse tutelare e preservare le caratteristiche originarie degli edifici esistenti (soprattutto di quelli meglio conservati e meno alterati). Data l’importanza del quartiere quale testimonianza di architettura Moderna, è stata poi avanzata la proposta per la creazione di un “museo a cielo aperto” del QT8 e sono stati individuati e progettati alcuni elementi funzionali di cui il quartiere necessita, per poter tornare a riacquistare il “prestigio” di un tempo.
Programma dell’evento:
Saluti istituzionali:
Clarice Pecori Giraldi, Vicepresidente della Triennale di Milano
Dopo un’introduzione sui quartieri Moderni della città di Milano e sui problemi legati alla loro conservazione tenuta dal professor Maurizio Boriani e dal professor Fulvio Irace (Politecnico di Milano), interverrà la dott.ssa Antonella Ranaldi (Soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Milano) per parlare del vincolo sul quartiere e l’architetto Mattia Savioni presenterà il suo lavoro di ricerca sul QT8.
Seguirà una testimonianza del dott. Carlo Zuccoli (figlio di uno degli architetti che lavorarono nel quartiere) e il contributo di Armando Besio (giornalista del quotidiano “La Repubblica”, settore cultura).
L’incontro terminerà con un breve dibattito durante il quale verranno proiettati quadri sul quartiere realizzati da Dino De Simone un pittore che vi risiede.