Dal 27 settembre 2025, Firenze accoglie oltre 100 opere di Henri de Toulouse-Lautrec che raccontano l’incanto della Parigi fin de siècle, tra arte, musica, cabaret e rivoluzioni visive. Una Parigi fatta di luci vibranti, caffè-concerto, ballerine, poeti e artisti bohémien prende vita a Firenze grazie alla mostra “Toulouse-Lautrec. Un viaggio nella Parigi della Belle Époque”, in programma dal 27 settembre 2025 presso il Museo degli Innocenti. Un evento culturale di respiro internazionale che celebra Henri de Toulouse-Lautrec (1864–1901), uno degli artisti più innovativi e influenti dell’arte europea a cavallo tra Ottocento e Novecento. La mostra vuole essere un autentico viaggio esperienziale nel cuore della Parigi fin de siècle, quel momento irripetibile in cui l’arte, la tecnologia e la cultura popolare si intrecciarono dando vita a un’epoca di bellezza, progresso e trasgressione che ancora oggi affascina l’immaginario collettivo. Concepita come esperienza immersiva e multisensoriale, la mostra al Museo degli Innocenti pesenta fotografie storiche, filmati d’epoca, installazioni sonore e ambientazioni fedeli che accompagnano il visitatore in un percorso coinvolgente, in cui ogni sala è un frammento di Parigi da vivere, vedere, ascoltare e immaginare.


Un artista, un’epoca, una rivoluzione visiva
Henri de Toulouse-Lautrec non è solo il geniale creatore dei celebri manifesti che hanno definito l’identità visiva della Belle Époque: è un testimone privilegiato e partecipe di un mondo in trasformazione. Figlio dell’aristocrazia francese, Lautrec scelse di vivere tra i margini della società parigina, tra le strade polverose di Montmartre, i teatri popolari, i bordelli e i caffè frequentati da artisti, attori e personaggi eccentrici. Con la sua opera, Lautrec seppe trasformare in arte luoghi e figure spesso dimenticati dalla pittura ufficiale, offrendo uno sguardo ironico, acuto e profondamente umano sulla vita urbana. Attraverso la litografia – tecnica che egli reinventò e portò a livelli espressivi inediti – Lautrec rivoluzionò il concetto stesso di immagine pubblicitaria. I suoi manifesti non erano semplici strumenti di promozione commerciale, ma vere e proprie opere d’arte, dotate di potenza comunicativa, sintesi grafica e sensibilità psicologica. Con pochi tratti incisivi, Lautrec sapeva evocare l’anima di un personaggio o l’atmosfera di un locale notturno, fissandoli nella memoria collettiva.


La mostra: oltre 100 opere per raccontare un’epoca
Il percorso espositivo, curato dal Dr. Jurgen Doppelstein e prodotto da Arthemisia, presenta oltre 100 opere originali, tra Manifesti celebri come Jane Avril (1893), Troupe de Mademoiselle Églantine (1896), Aristide Bruant nel suo cabaret (1893), Illustrazioni per riviste come La Revue Blanche (1895), Disegni a matita e penna, bozzetti e grafiche promozionali, Oli su tela provenienti dal prestigioso Museo Toulouse-Lautrec di Albi, città natale dell’artista, Prestiti eccezionali dalla Collezione Wolfgang Krohn di Amburgo. Ognuna di queste opere non solo documenta l’evoluzione stilistica e tecnica di Toulouse-Lautrec, ma costruisce un mosaico visivo del suo tempo: un’epoca sospesa tra spensieratezza e disillusione, tra progresso tecnologico e nostalgia decadente.


Una Parigi che rivive tra manifesti, atmosfere e memoria
Ad arricchire e amplificare l’esperienza, la mostra è accompagnata da un apparato scenografico suggestivo che riproduce gli ambienti simbolo della Parigi fin de siècle: interni di cabaret, palcoscenici teatrali, bistrot e sale da ballo, arredati con oggetti originali, fotografie d’epoca, materiali audiovisivi e arredi autentici. Insieme alle opere di Toulouse-Lautrec, sono esposti i lavori di altri grandi protagonisti della Belle Époque e dell’Art Nouveau, offrendo un contesto ricco e articolato: le figure femminili eteree e floreali di Alphonse Mucha, i manifesti coloratissimi e dinamici di Jules Chéret, considerato il padre della pubblicità moderna, le visioni poetiche e sofisticate di Georges de Feure, le opere grafiche raffinate di Paul Berthon, Frédéric-Auguste Cazals e altri esponenti del Modern Style. Queste opere dialogano tra loro in un percorso che intreccia arte, società e comunicazione visiva, evidenziando come la grafica e l’illustrazione abbiano assunto per la prima volta il ruolo di linguaggio artistico autonomo e capace di raccontare lo spirito di un’epoca.


La Belle Époque: arte, sogni e modernità
La mostra offre anche l’occasione per una riflessione ampia sulla Belle Époque come fenomeno culturale. Tra il 1880 e il 1914, l’Europa – e in particolare Parigi – visse un periodo di relativa pace e fervente innovazione. L’arte usciva dai salotti borghesi per entrare nei boulevard, nei caffè, nella pubblicità e nelle riviste illustrate. La figura femminile cambiava volto, diventava simbolo di libertà e desiderio, musa e protagonista di un’estetica nuova. Allo stesso tempo, la società si trasformava rapidamente: l’elettricità illuminava le strade, le prime linee della metropolitana rivoluzionavano la mobilità urbana, e la nascente cultura di massa modificava profondamente il modo in cui le persone fruivano arte e intrattenimento. L’Art Nouveau, o Liberty – a seconda delle latitudini – si affermava come arte totale, un linguaggio estetico capace di coniugare bellezza e funzione, artigianato e modernità. Con nomi diversi (Jugendstil in Germania, Secessione in Austria, Modernismo in Spagna, Nieuwe Kunst nei Paesi Bassi), questa corrente esprimeva ovunque la stessa esigenza di rottura con il passato accademico e la volontà di offrire un’arte nuova, più vicina alla vita quotidiana.
Info
- Titolo mostra: Toulouse-Lautrec. Un viaggio nella Parigi della Belle Époque
- Dove: Museo degli Innocenti, Firenze
- Quando: dal 27 settembre 2025
- A cura di: Dr. Jurgen Doppelstein
- Organizzazione: Arthemisia, in collaborazione con il Museo degli Innocenti, Cristoforo, Ernst Barlach Museumsgesellschaft Hamburg e BridgeconsultingPro
- Patrocinio: Comune di Firenze
- Project Manager della Collezione: Gabriele Accornero







