Alla Fortezza Firmafede di Sarzana, tra le geometrie severe dell’architettura rinascimentale, torna protagonista uno dei protagonisti più radicali e coerenti dell’arte italiana del Novecento. Dal 19 dicembre 2025 al 2 giugno 2026, Renato Guttuso. Il colore della realtà, si inserisce in un progetto culturale di ampio respiro che, negli ultimi anni, ha visto la cittadella rinascimentale accogliere maestri come Giorgio de Chirico e aprirsi oggi a un dialogo serrato tra memoria storica e contemporaneità.

«Questa mostra offre l’occasione di riscoprire la forza con cui Guttuso ha saputo raccontare il suo tempo», osserva il presidente della Regione Liguria Marco Bucci, sottolineando come il percorso espositivo restituisca «un’idea di pittura intesa come responsabilità civile e partecipazione attiva». Un approccio che si riflette nella scelta di collocare l’esposizione all’interno di una stagione culturale condivisa, che rafforza il ruolo di Sarzana nel panorama nazionale. Curata da Lorenzo Canova, prodotta da MetaMorfosi con la supervisione scientifica degli Archivi Guttuso, la mostra è organizzata nella Fortezza Firmafede – sito del MIC, Direzione Regionale Musei della Liguria – da Confcommercio La Spezia, nel semestre di rappresentanza di Rete Imprese La Spezia, per conto delle associazioni di categoria locali (Confcommercio, Confesercenti, CNA, Confartigianato), con il sostegno e il patrocinio del Comune di Sarzana e il supporto di Confindustria e ANCE. Collaborano inoltre la Casa d’Arte San Lorenzo e l’Archivio Caprini.


Disegni, dipinti e lavori grafici in quarant’anni di ricerca artistica
Renato Guttuso nacque a Bagheria nel 1911. Autodidatta, si impose precocemente sulla scena artistica italiana, legando la propria ricerca a una visione etica e politica dell’arte. Antifascista, militante comunista e senatore della Repubblica, concepì sempre la pittura come strumento di conoscenza e azione. Morì a Roma nel 1987, lasciando un’eredità che continua a interrogare il rapporto tra arte e realtà. Il percorso espositivo attraversa oltre quarant’anni di ricerca artistica, mettendo in luce i grandi nuclei tematici dell’opera di Guttuso: l’impegno politico, il lavoro, il paesaggio, l’eros, la natura morta e il ritratto.
«Nel contesto attuale, segnato da un ritorno di interesse per la pittura figurativa, Guttuso torna a essere un riferimento imprescindibile», spiega il curatore Lorenzo Canova. «La mostra mette in dialogo opere emblematiche e restituisce la coerenza di un artista che ha sempre vissuto la pittura come un atto vitale e necessario». Emergono le influenze picassiane degli anni Quaranta, la tensione post-cubista della composizione, ma anche l’omaggio alla tradizione metafisica e, più avanti, una pittura capace di trasformare oggetti e corpi in luoghi di verità emotiva. Centrale è la presenza dell’eros, una forza che attraversa tutta l’opera di Guttuso senza mai scadere nella celebrazione, ma caricandosi di inquietudine e desiderio.


Il disegno, indagine del reale
Ampio spazio è riservato al disegno, inteso come primo strumento di indagine sul reale e come luogo di introspezione personale. Fogli intensi e drammatici raccontano una dimensione più privata, spesso legata a urgenze espressive profonde. La sezione finale dedicata alla grafica, sviluppata in stretta collaborazione con lo stampatore Alberto Caprini, chiude il cerchio unendo natura, figura e impegno civile in un segno raffinato e consapevole. «Questa mostra non è solo un omaggio a uno dei più grandi artisti del Novecento», sottolinea Pietro Folena, presidente di MetaMorfosi, «ma un invito a riflettere su temi universali che continuano a interrogarci. Attraverso l’opera di Guttuso, il visitatore è chiamato a un viaggio visivo ed emotivo che parla ancora al presente».
Il progetto si inserisce pienamente nel percorso di candidatura di Sarzana a Capitale Italiana della Cultura 2028. «Abbiamo scelto la cultura come motore di sviluppo e coesione», afferma la sindaca Cristina Ponzanelli. «La mostra su Guttuso si colloca in una strategia di continuità che mette in dialogo il realismo etico del Novecento con le letture critiche del presente». Una visione condivisa anche dalle associazioni di categoria coinvolte. «Rete Imprese continua a investire nella cultura come elemento di crescita per il territorio», dichiara Alessandro Pontremoli, presidente di Confcommercio Sarzana. «Essere promotori di eventi di questa portata è motivo di orgoglio e dimostra come la collaborazione tra istituzioni e realtà economiche possa produrre qualità».

Accanto a Guttuso, la Fortezza Firmafede ospita la mostra Anthology di Giuseppe Veneziano, mentre al Museo Diocesano è esposto il Bambin Gesù delle Mani di Pinturicchio. «Linguaggi diversi, secoli differenti, un’unica città capace di proporre letture trasversali», osserva l’assessore alla cultura Giorgio Borrini, rimarcando il valore di una programmazione che unisce storia, contemporaneità e identità urbana.



INFO
Renato Guttuso. Il colore della realtà
Fortezza Firmafede (Cittadella)
SARZANA (SP)
19 dicembre 2025 – 2 giugno 2026
Orari
Venerdì dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 15 alle 19;
Sabato, domenica e festivi dalle ore 10 alle 19
Venerdì 19 dicembre 2025 – inaugurazione mostra
Biglietti
Intero € 12,00
Ridotto € 8,00 (giovani dai 6 ai 25 anni, universitari con tesserino, anziani oltre i 65 anni, diversamente abili, residenti a Sarzana, insegnanti, militari e forze dell’ordine, personale MIC e Comune di Sarzana)
Kit family 3 persone € 24,00
Kit family 4 persone € 32,00
Gratuito (bambini sotto i 6 anni, giornalisti, guide turistiche, soci ICOM, accompagnatori diversamente abili)
Per informazioni
Fortezza Firmafede
Piazza Cittadella, Sarzana (SP)








