CATANIA – Al Castello Ursino di Catania è stata inaugurata “Museo della follia“, la mostra curata da Vittorio Sgarbi che, dal 21 aprile al 20 ottobre 2016, porteà in esposizione 68 oli, 12 sculture e quattro disegni di Antonio Ligabue; 26 tra dipinti e collage del pittore contadino Pietro Ghizzardi; le sculture di Cesare Inzerillo e centinaia di opere sulla pazzia create dal 1600 a oggi.
Elogio della follia, quindi, che continua anche con la mostra di altri documenti: la storia della legge 180, camicie di forza, apparecchi per l’elettroshock, apribocca, medicine, novanta ritratti di pazienti psichiatrici, l’inchiesta del Senato sugli ospedali psichiatrici giudiziari e due documentari Rai sulla 180 e sulla Basaglia.
«La grande rilevanza civile di questa mostra – ha detto il sindaco Enzo Bianco – risiede nella possibilità data ai più anziani di ricordare l’orrore che rappresentò la scoperta dei manicomi e dei reparti per gli irrecuperabili nell’Italia degli anni Settanta, e ai più giovani di comprendere perchè non si debba mai tornare indietro. I manicomi erano ghetti, lager, in cui si consumava un piccolo olocausto quotidiano annientando esseri umani sofferenti nel sonno delle nostre coscienze. Il ‘Museo della follia’ – ha sottolineato Bianco – diventa così uno specchio che il curatore, Vittorio Sgarbi, ci pone davanti. Un poco come fece Alda Merini scrivendo ‘La pazza della porta accanto’».